Nessun aumento delle tariffe, per il momento. Il governo ha rimandato ogni decisione all’apertura del confronto con i sindacati. Ma la richiesta dell’Azienda dei servizi di ritoccare acqua, luce, gas e rifiuti non è rinviabile all’infinito. L’esecutivo deve fare i conti con la previsione aggiornata del disavanzo di bilancio per l’anno corrente presentato dall’AASS: quasi sei milioni di euro se non saranno aggiornate le tariffe. A pesare sulle uscite dell’Azienda il rincaro negli ultimi mesi delle materie prime. Con in testa l’energia elettrica, quasi il 30%, e il gas, oltre il 20%. Sono percentuali ferme a marzo, che non tengono conto dell’ultima impennata del prezzo del petrolio. Da parte sua il governo si impegna non solo a esaminare le proposte di aumento, ma una serie di iniziative per contenere i costi d’acquisto delle materie prime. A breve la formalizzazione dell’accordo con la Libia per la fornitura di Gas. “Il rincaro delle tariffe non è una priorità”, scrive la Cdsl. Per Mirko Battazza la gestione dei costi dei servizi non può essere demandata a una Authority, che appare come un escamotage per introdurre nuovi rincari. “A pochi mesi dal generalizzato e unilaterale aumento del 15% di tutte le bollette domestiche”. Il sindacato pone come priorità l’aumento degli assegni famigliari, misure contro il caro vita e l’applicazione degli ammortizzatori sociali.
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