La Guardia di Finanza di Rimini ha smascherato una maxi frode fiscale internazionale nel settore del commercio all’ingrosso di apparati elettronici ed elettrodomestici: accertate fatture false per oltre 108 milioni di euro. Un sistema che coinvolgeva 101 soggetti in 14 Paesi sia dentro che fuori l'Unione Europea.
L’operazione "Galateo", dopo complesse indagini e accertamenti di polizia economico-finanziaria, è culminata stamane con l’esecuzione all’alba - in Italia (in particolare nelle province di Rimini, Forlì, Ravenna e Brindisi) ed all’estero, tramite rogatoria internazionale - di un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Rimini nei confronti dei principali responsabili colpiti da sequestro preventivo “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie fino all’ammontare di oltre 13 milioni di euro: nei guai sono finite in tutto 45 persone, tutte denunciate a vario titolo, di cui 5 interessate dal provvedimento di sequestro, mentre le ditte e le società coinvolte sono 56, di cui ben 38 in Italia e 18 con sede all’estero.
Il meccanismo fraudolento, per effetto dell’IVA non versata a monte, ha consentito ad un’ampia platea di imprese nazionali di effettuare acquisti a valori inferiori a quelli di mercato sviluppando così una politica commerciale a prezzi lesivi della leale concorrenza di mercato, nonché di realizzare ingentissimi profitti a discapito dell’Erario. Le imprese che maggiormente sono risultate beneficiarie di queste frodi “carosello” sono tutte romagnole.
fm
L’operazione "Galateo", dopo complesse indagini e accertamenti di polizia economico-finanziaria, è culminata stamane con l’esecuzione all’alba - in Italia (in particolare nelle province di Rimini, Forlì, Ravenna e Brindisi) ed all’estero, tramite rogatoria internazionale - di un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Rimini nei confronti dei principali responsabili colpiti da sequestro preventivo “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie fino all’ammontare di oltre 13 milioni di euro: nei guai sono finite in tutto 45 persone, tutte denunciate a vario titolo, di cui 5 interessate dal provvedimento di sequestro, mentre le ditte e le società coinvolte sono 56, di cui ben 38 in Italia e 18 con sede all’estero.
Il meccanismo fraudolento, per effetto dell’IVA non versata a monte, ha consentito ad un’ampia platea di imprese nazionali di effettuare acquisti a valori inferiori a quelli di mercato sviluppando così una politica commerciale a prezzi lesivi della leale concorrenza di mercato, nonché di realizzare ingentissimi profitti a discapito dell’Erario. Le imprese che maggiormente sono risultate beneficiarie di queste frodi “carosello” sono tutte romagnole.
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