La Commissione per le Pari opportunità ha organizzato a Borgo Maggiore una tavola rotonda, nella giornata mondiale per l'aborto libero e sicuro, alla quale hanno partecipato tutte le forze politiche ed il comitato promotore del progetto di legge sulla procreazione cosciente e responsabile, presentato in Consiglio in prima lettura a gennaio. Tra il pubblico anche il segretario Santi
Un dibattito a più voci, a partire da quelle della politica, per discutere della depenalizzazione dell'aborto a San Marino. “La tutela della maternità è un diritto e come tale va tutelato” ha detto la coordinatrice Karen Pruccoli. In questo senso ha chiesto alla politica di intervenire dando maggiori fondi alle donne in difficoltà, strutture per supporto legale e psicologico, educazione sessuale nelle scuole e maggiori sforzi nel campo della prevenzione delle gravidanze indesiderate. "Nessuno vuole che si ricorra all'aborto in maniera leggera - ha spiegato dal canto suo la rappresentante del comitato promotore, Francesca Piergiovanni - ma la repressione non ha risolto il problema. Oggi le donne sammarinesi che scelgono questa strada sono abbandonate dalle istituzioni e devono andare a proprie spese oltre confine. Oggi si fa finta di non vedere".
Dal dibattito è emerso che la grande parte delle forze consiliari sembrano favorevoli alla depenalizzazione.
"Bisogna superare - ha detto Marina Lazzarini di Ssd - l'ipocrisia che c'è oggi. In maggioranza abbiamo convenuto di lasciare libertà di voto".
Lazzaro Rossini, Mdsi, che tre anni fa propose senza successo una istanza d'Arengo a proposito si è detto ottimista.
A favore anche Giovanna Cecchetti del Partito Socialista.
Favorevole anche Sandra Giardi di Rete secondo cui la depenalizzazione porterà ad una maggiore informazione sul problema nella società. Più educazione e più prevenzione per Marica Montemaggi di C10.
Decisamente contrario alla depenalizzazione si è dichiarato Manuel Ciavatta del Pdcs che ha sottolineato come nessuno si sia preoccupato di pensare ai diritti del bambino.
"Favorevole il Psd, con Sabrina Villa che ha auspicato una maggiore diffusione dei farmaci come la pillola del giorno dopo. A chiudere gli interventi Emanuel Gasperoni di Repubblica Futura che ha evidenziato come manchi la prevenzione sul tema e che vada difeso il credo di ognuno senza preconcetti.
Un dibattito a più voci, a partire da quelle della politica, per discutere della depenalizzazione dell'aborto a San Marino. “La tutela della maternità è un diritto e come tale va tutelato” ha detto la coordinatrice Karen Pruccoli. In questo senso ha chiesto alla politica di intervenire dando maggiori fondi alle donne in difficoltà, strutture per supporto legale e psicologico, educazione sessuale nelle scuole e maggiori sforzi nel campo della prevenzione delle gravidanze indesiderate. "Nessuno vuole che si ricorra all'aborto in maniera leggera - ha spiegato dal canto suo la rappresentante del comitato promotore, Francesca Piergiovanni - ma la repressione non ha risolto il problema. Oggi le donne sammarinesi che scelgono questa strada sono abbandonate dalle istituzioni e devono andare a proprie spese oltre confine. Oggi si fa finta di non vedere".
Dal dibattito è emerso che la grande parte delle forze consiliari sembrano favorevoli alla depenalizzazione.
"Bisogna superare - ha detto Marina Lazzarini di Ssd - l'ipocrisia che c'è oggi. In maggioranza abbiamo convenuto di lasciare libertà di voto".
Lazzaro Rossini, Mdsi, che tre anni fa propose senza successo una istanza d'Arengo a proposito si è detto ottimista.
A favore anche Giovanna Cecchetti del Partito Socialista.
Favorevole anche Sandra Giardi di Rete secondo cui la depenalizzazione porterà ad una maggiore informazione sul problema nella società. Più educazione e più prevenzione per Marica Montemaggi di C10.
Decisamente contrario alla depenalizzazione si è dichiarato Manuel Ciavatta del Pdcs che ha sottolineato come nessuno si sia preoccupato di pensare ai diritti del bambino.
"Favorevole il Psd, con Sabrina Villa che ha auspicato una maggiore diffusione dei farmaci come la pillola del giorno dopo. A chiudere gli interventi Emanuel Gasperoni di Repubblica Futura che ha evidenziato come manchi la prevenzione sul tema e che vada difeso il credo di ognuno senza preconcetti.
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