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Banche: le preoccupazioni di Repubblica Futura e Libera circa il futuro di Carisp e BSM

RF stigmatizza “i silenzi del Governo e della Maggioranza”. Giuseppe Morganti teme la vendita di quello che definisce il “terzo pilastro” del welfare sammarinese

30 lug 2023

Settore bancario “derubricato dalle priorità di Governo e Maggioranza”, ad avviso di Repubblica Futura. Che parla di una BCSM “ridotta ormai a semplice voyeur”, definendone “discutibile” la governance; e invoca invece trasparenza e condivisione riguardo le possibili dinamiche dei principali istituti di credito in territorio. A partire da Carisp; “sempre più insistenti – sottolinea RF – le voci di una vendita a soggetti esteri”; ma “nulla è dato sapere”. Ricordata anche la partecipazione in BKN 301; quest'ultima – si legge in una nota - “al centro dell'attacco di un consigliere di maggioranza”. Il Partito ipotizza poi “sotterranee lotte di potere fra vecchi e nuovi potenti”, riguardanti la ventilata possibile cessione di una quota societaria di Banca di San Marino. “Si è appreso che fra Malta e Stati Uniti si giocherà il futuro dell'istituto”, afferma RF; e “sullo sfondo” riporta rumors circa la presenza di “personaggi della San Marino da bere degli anni Novanta”. Nel comunicato si sostiene inoltre come in passato la proposta di una fusione di BSM con Cassa di Risparmio fosse stata “affossata per ragioni eminentemente politiche”. Paradossalmente, secondo Repubblica Futura, non è da escludersi ora l'ipotesi – in prospettiva – di una “fusione al contrario”, “con capitali esteri” che metterebbero “le mani su due delle 3 banche storiche della Repubblica”.

Su questi temi, per Libera, interviene nel frattempo Giuseppe Maria Morganti; che vede a rischio vendita quello che definisce il “terzo pilastro” del welfare sammarinese. Ovvero il sistema “bancario mutualistico” rappresentato da questi due istituti; che a suo avviso hanno “favorito lo sviluppo del Paese basato sulla piccola imprenditoria”. Ritiene sia allora una “sconfitta”, per il Titano, “la cessione che si sta tentando di fare” - scrive - sia di Cassa che di “una quota consistente” di BSM. Vede infatti un impatto diretto su imprese e famiglie, che si troverebbero sempre più a fare i conti con logiche di concessione del credito dettate dal maggior profitto. Morganti indica invece la strada opposta, affinché sia sostenuta la domanda aggregata, e garantita una “biodiversità di modello e di missione” del sistema bancario, anche per sostenere il passaggio verso l'apertura del mercato europeo.





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