La notizia che ha sorpreso un po' tutti è arrivata alle 13.34 quando Berlusconi ha annunciato, intervenendo in aula, che anche lui, insieme a tutti i falchi del Pdl, voteranno la fiducia chiesta dal premier Letta. Una decisione a cui Berlusconi è arrivato dopo che la scissione del Pdl sembrava cosa certa. I ministri Pdl e l'area delle cosiddette colombe infatti avevano annunciato già da ieri sera l'intenzione di votare la fiducia al Governo e alcuni parlamentari, come Giovanardi, avevano annunciato la nascita di un gruppo autonomo degli ex Pdl a sostegno del governo.
Dunque dopo aver annunciato che avrebbe detto no al governo Letta, Berlusconi - all’ultimo - fa retromarcia e prendendo la parola nell’aula del Senato annuncia che tutto il suo gruppo voterà per la continuazione dell’esperienza del governo (salvo poi dire, all’uscita da Palazzo Madama, un sibillino: «Non c'è stata nessuna marcia indietro»). L’esecutivo è dunque salvo e ha abbondantemente i numeri per governare: alla fine sono 235 i sì, e 70 i no. Solamente sei senatori del Pdl alla fine hanno deciso di non partecipare al voto : Sandro Bondi, Manuela Repetti, Remigio Ceroni, Augusto Minzolini, Alessandra Mussolini, Nitto Palma.
Dunque dopo aver annunciato che avrebbe detto no al governo Letta, Berlusconi - all’ultimo - fa retromarcia e prendendo la parola nell’aula del Senato annuncia che tutto il suo gruppo voterà per la continuazione dell’esperienza del governo (salvo poi dire, all’uscita da Palazzo Madama, un sibillino: «Non c'è stata nessuna marcia indietro»). L’esecutivo è dunque salvo e ha abbondantemente i numeri per governare: alla fine sono 235 i sì, e 70 i no. Solamente sei senatori del Pdl alla fine hanno deciso di non partecipare al voto : Sandro Bondi, Manuela Repetti, Remigio Ceroni, Augusto Minzolini, Alessandra Mussolini, Nitto Palma.
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