Dopo la risposta dell'opposizione al tavolo istituzionale, ora la palla passa alla maggioranza. Nonostante la consapevolezza che la legislatura sia finita, nella coalizione di Governo c'è, da una parte, chi vorrebbe andare alle elezioni ad aprile mentre, dall'altra, chi è pronto a staccare subito la spina, con in tasca l'accordo di un Governo di larghe intese. Al netto delle posizioni ufficiali, si susseguono incontri informali.
Il nodo da sciogliere, per SSD, è il bilancio. “Siamo disponibili ad aprire la crisi – annuncia il Segretario – se c'è una presa di responsabilità da parte di tutti, senza se e senza veti". Alessandro Bevitori chiede la messa in sicurezza dei conti pubblici: “Il bilancio 2020 – spiega – deve diventare la cartina tornasole del nuovo programma di governo. Chi verrà dopo, dovrà partire da lì”. Se la Dc ha portato punti programmatici da trattare fin da subito, Rete ha ribadito che si siederà al tavolo istituzionale solo a Consiglio sciolto, guardando ad un bilancio di tipo tecnico, privo di elementi politici. “Rete si concentra molto sulla crisi e non affronta il dopo che per noi è fondamentale” - continua Bevitori. “Se il nuovo bilancio non conterrà questi elementi – avverte – non ci dimetteremo”. Anche Civico10 chiede all'opposizione un impegno per le riforme, “non solo in questo ultimo scorcio di legislatura – spiega Luca Boschi - ma anche per la prossima”. “Non lasceremo – assicura - nulla di intentato. Le prove di responsabilità e fiducia – chiarisce - le devono dare tutti”. Come a dire: noi stacchiamo la spina ma voi veniteci incontro. È presumibile a questo punto che le forze tornino ad incontrarsi al di fuori dell'ufficialità.
Dal canto suo Repubblica Futura ribadisce la sua contrarietà ad una crisi immediata, soprattutto alla vigilia di appuntamenti come Fmi e Fitch. Dopo aver “scampato” sei mesi fa il declassamento, c'è ora il timore che l'agenzia di rating non sia più così benevola. Una revisione, in senso negativo, porterebbe San Marino nell'orbita dei paesi a rischio, compromettendo il finanziamento dai mercati internazionali. “Vogliamo presentarci con una crisi politica in corso?” provoca il Presidente di Repubblica Futura Mario Venturini. “Se ci declassano – avverte - nessuno ci darà più un euro”. Cosa fare, dunque? “Siamo per tirare avanti. Poi, fatti certi percorsi, faremo il punto della situazione con i nostri alleati, ammesso che siano disponibili a farlo”.
Se il tavolo istituzionale è sospeso in attesa di ulteriori confronti, prosegue invece quello sulle modifiche alla legge elettorale, fra le priorità del prossimo Consiglio.