Un blitz contro il referendum. Questo, per l'opposizione, il senso del progetto di modifica della legge elettorale presentato dalla maggioranza. Adesso.sm, è l'accusa, non vuole presentarsi alle urne. Quando l'opposizione presentò un progetto di legge per evitare i costi del referendum, il confronto in Consiglio terminò con l'impegno di lavorare, da subito, su quel testo. Sono trascorsi 25 giorni, sottolinea la minoranza, e Adesso.sm propone modifiche che nulla hanno a che vedere con il quesito referendario e che per essere approvate necessitano appena di 31 voti a favore. E' lo stesso iter, rimarca l'opposizione, che ha modificato la commissione affari di giustizia: si utilizza un testo in prima lettura per recepire il quesito integrandolo con un ballottaggio inverso. E si prendono in giro i 1.200 cittadini che hanno chiesto modifiche ben precise. Ieri, accusa Zeppa, il capogruppo di SSD Morganti ci ha detto che “abbiamo le stesse armi”, confermando la volontà di stravolgere il progetto di legge a uso e consumo della maggioranza. Così, insiste la minoranza, si impedisce ai sammarinesi all'estero di dare il voto di preferenza e si reintroduce quello che era stato eliminato con un referendum. Ancora una volta, è l'accusa, “la maggioranza se ne frega della volontà popolare” perchè c'è molta paura di dare voce ai cittadini
Nel servizio l'intervista ad Alessandro Mancini - capogruppo ps