Al termine di una giornata convulsa, tra contrordini e colpi di scena, l'accordo radiotelevisivo tra Italia e San Marino è stato approvato in via definitiva, col sì della Camera dei Deputati. Il sì del Senato c'era già stato in giugno.
257 i voti a favore, 2 contrari, e 3 astenuti, su 259 votanti. Maggioranza dunque ampia. In quel momento, erano le 17.35, presiedeva la seduta il vice presidente Simone Baldelli, di Forza Italia.
Nel giro di poche ore tutto era cambiato: in mattinata infatti, quando presiedeva l'Aula la presidente Laura Boldrini, c'era un'intesa tra i gruppi per rinviare le ratifiche in programma a martedì 15 settembre, ma poi il Movimento 5 Stelle ha detto di voler andare avanti coi lavori e, tra le righe, ha accusato il Pd di non voler continuare a lavorare, quindi c'è stato un contrordine, niente rinvio. E la proposta avanzata dalla Lega di rinviare il restante ordine del giorno è stata dunque respinta, infatti i rappresentanti della Lega, contrariati, hanno annunciato battaglia.
Alla ripresa dei lavori dunque, alle ore 16, è stato anche chiesto e ottenuto di invertire l'ordine di voto delle ratifiche in programma, e l'accordo Italia-San Marino, da ultimo che era, è diventato il primo ad essere discusso e votato.
Gli emendamenti che aveva presentato la Lega sono stati tutti respinti.
Ma al momento del voto finale, nuovo colpo di scena, gli esponenti del Movimento 5Stelle non hanno partecipato alla votazione, pur essendo in aula. Per mancanza di numero legale seduta quindi nuovamente sospesa per un'ora.
Alle 17.35, finalmente il nuovo e decisivo voto, i deputati di maggioranza sono presumibilmente stati richiamati affinché tornassero in aula per dare l'assenso, che infatti c'è stato, nonostante i 5 Stelle abbiano di nuovo tentato di far mancare il numero legale. Le altre ratifiche sono poi state effettivamente rinviate ad altra seduta, dunque il fatto di aver invertito l'ordine di votazione è andato a favore dell'accordo italo-sammarinese, l'unico ad essere stato approvato.
Francesca Biliotti
257 i voti a favore, 2 contrari, e 3 astenuti, su 259 votanti. Maggioranza dunque ampia. In quel momento, erano le 17.35, presiedeva la seduta il vice presidente Simone Baldelli, di Forza Italia.
Nel giro di poche ore tutto era cambiato: in mattinata infatti, quando presiedeva l'Aula la presidente Laura Boldrini, c'era un'intesa tra i gruppi per rinviare le ratifiche in programma a martedì 15 settembre, ma poi il Movimento 5 Stelle ha detto di voler andare avanti coi lavori e, tra le righe, ha accusato il Pd di non voler continuare a lavorare, quindi c'è stato un contrordine, niente rinvio. E la proposta avanzata dalla Lega di rinviare il restante ordine del giorno è stata dunque respinta, infatti i rappresentanti della Lega, contrariati, hanno annunciato battaglia.
Alla ripresa dei lavori dunque, alle ore 16, è stato anche chiesto e ottenuto di invertire l'ordine di voto delle ratifiche in programma, e l'accordo Italia-San Marino, da ultimo che era, è diventato il primo ad essere discusso e votato.
Gli emendamenti che aveva presentato la Lega sono stati tutti respinti.
Ma al momento del voto finale, nuovo colpo di scena, gli esponenti del Movimento 5Stelle non hanno partecipato alla votazione, pur essendo in aula. Per mancanza di numero legale seduta quindi nuovamente sospesa per un'ora.
Alle 17.35, finalmente il nuovo e decisivo voto, i deputati di maggioranza sono presumibilmente stati richiamati affinché tornassero in aula per dare l'assenso, che infatti c'è stato, nonostante i 5 Stelle abbiano di nuovo tentato di far mancare il numero legale. Le altre ratifiche sono poi state effettivamente rinviate ad altra seduta, dunque il fatto di aver invertito l'ordine di votazione è andato a favore dell'accordo italo-sammarinese, l'unico ad essere stato approvato.
Francesca Biliotti
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