Forse la storia infinita della Centrale del Latte potrebbe vedere presto la parola fine. Il Segretario al Territorio, Antonella Mularoni, sembra decisa a portare l'accordo definitivo in Congresso di Stato già la prossima settimana, il che significa che prima di venerdì la questione deve essere chiusa. Il negoziato aperto con gli allevatori dopo l'abbandono della trattativa con la Valform di Martiniana Po, si trascina da 9 mesi e ogni volta che si profila l'accordo una nuova complicazione rimanda la firma. L'ultimo colloquio sembrava aver registrato la necessaria condivisione sugli aspetti salienti e forse si può arrivare all'auspicato punto di sintesi. Il Segretario Mularoni ribadisce la volontà di chiudere sulla base delle condizioni già note agli allevatori, vale a dire i termini previsti dal bando pubblico, che prevede la cessione dei beni aziendali, il marchio e il diritto di sfruttamento, dietro pagamento di un canone d'affitto pari a 32 mila euro all'anno per i prossimi 30 anni. La ristrutturazione dello stabile, non più rimandabile, dovrà essere a carico dell'acquirente, che potrà anche scegliere di costruire un nuovo edificio, contando comunque sull'intervento da parte dello Stato fino a 500 mila euro, da detrarre dal canone d'affitto per i primi 15 anni. Poi ci sono una serie di questioni che riguardano la commercializzazione e i dipendenti. Gli allevatori avrebbero ancora qualche riserva ma i tempi sono decisamente maturi per chiudere la partita e aprire una nuova era nella gestione della Centrale.
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