Si ripartirà domani pomeriggio – come da ordine del giorno - dalle Istanze d'Arengo: comma indifferibile; che comporterà peraltro un ulteriore slittamento, della prosecuzione dell'analisi dell'Assestamento. Fra le proposte dei cittadini - all'attenzione dell'Aula -, 2 vertono su temi che inevitabilmente faranno discutere. Chi invoca una normativa che regolamenti l'uso ed il possesso personale di cannabis a scopo ricreativo; chi la legalizzazione di “centri di cultura sessuale e di incontri”, sottolineando come in “diversi paesi europei in cui si pratica la prostituzione” non sia “previsto reato”. Decisamente meno divisivo l'oggetto delle altre richieste; 9 in totale. Al netto dei contenuti incide il fattore tempo: a passo di lumaca i lavori in questa sessione.
Interventi a raffica, come accaduto giovedì; con il via libera ad un singolo decreto, giunto al termine di un confronto che aveva occupato ben 2 sedute. Per la cronaca un secondo decreto in attesa di ratifica – quello recante disposizioni sul trasferimento degli immobili da costruire – sarà forse affrontato a seguito delle Istanze d'Arengo. Margini scarsi, insomma – o addirittura inesistenti -, per riprendere la discussione dell'Assestamento in questa sessione, che terminerà martedì. Effetto del muro contro muro innescato dalle polemiche sulle residenze fiscali non domiciliate. Il voto favorevole dell'Aula pare non aver scoraggiato le Opposizioni, ancora determinate a dare battaglia, dilatando all'estremo le tempistiche del dibattito. Qualora non si trovasse una qualche forma di intesa – di cui al momento non si vedono i presupposti – anche la prossima sessione potrebbe rivelarsi insufficiente per chiudere la partita, vista anche la molte di emendamenti presentati dallo stesso Esecutivo.