La politica di San Marino vive una grande crisi di comunicazione, ci troviamo in un paese dove non è possibile trovare soluzioni comuni, dove non esiste il confronto, dove spesso risulta difficile anche dialogare perché si preferisce la strada dell’insulto facile. Si predilige spettacolarizzare la politica: nascono nuovi partiti, nuovi stemmi, nuove denominazioni, svariati congressi, piuttosto che fatti e progetti; questa non è politica, questo è un mercato dove spiccano solamente i personalismi a discapito delle iniziative concrete. Le mie affermazioni sono giustificate dal fatto che poi quando lo spettacolo termina, quando non fa più scalpore la creazione del nuovo partito o movimento, si inizia a litigare per le cose più banali, si “sente il bisogno di cambiare” e di “prendere nuove strade”. E ciò presuppone divisioni e ancora nuovi partiti. Ciò non è possibile! La politica deve alzare il livello, deve iniziare a prendersi sul serio, basta sotterfugi o accordi di facciata, la gente non crede più a questo, c’è bisogno del vero cambiamento tramite impegno e sacrificio, non il cambiamento utile solo ed esclusivamente al banale spettacolo. Premetto questo perché è da tempo che si vocifera la possibilità di unificare l’area socialista per creare un unico partito: il partito socialista sammarinese. Spero sia la volta giusta, il momento forse non è dei più opportuni, anche se potrebbe essere l’inizio per porre fine alla grande frammentazione politica che colpisce il nostro sistema politico e per creare un partito che voglia guardare avanti e dare soluzioni al Paese. Deve nascere un partito socialista che sia frutto di un progetto condiviso fra le diverse forze socialiste in Repubblica, che sia lungimirante, non utile, ripeto, solo per fare un po’ di rumore. Un partito socialista che rompa con le vecchie logiche clientelari a favore di un’uguaglianza sostanziale, elemento fondante del socialismo e che si adoperi per cambiare, nel vero senso della parola, coinvolgendo, come ha affermato Lazzaro Rossini nei giorni scorsi, nuove facce, magari i giovani, ai quali, auspico, venga data importanza. Mi auguro che con la fase costituente si arrivi ad individuare la sintesi unitaria nell'azione politica delle varie componenti attraverso il confronto continuo, ricercando decisioni unitarie e spero che questo confronto continui anche dopo rinnovando così il metodo di fare politica, lasciando da parte i personalismi, le invidie e gli interessi personali a favore del sano dibattito e dell’onestà. Perché San Marino ha fame di onestà. Il socialismo nella nostra Repubblica, quindi, deve essere esempio di correttezza e schiettezza, proponendo inoltre riforme in campo economico, puntando di più sulla formazione scolastica, sulla nostra Università e sull’ imprenditoria giovanile, la quale è sana ed innovativa. Per cui l’ipotesi di un accorpamento è sicuramente condivisibile però attenzione a fare le cose perbene, altrimenti rischiamo di ritrovarci fra qualche anno ancora qui a parlare nuovamente di unificazione socialista.
Matteo Ciacci
Giovani Socialisti Democratici (GSD)
Matteo Ciacci
Giovani Socialisti Democratici (GSD)
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