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Commissione Finanze: non si arriva al voto sul pdl a tutela dei titolari di obbligazioni subordinate Asset

11 apr 2019
Commissione Finanze: non si arriva al voto sul pdl a tutela dei titolari di obbligazioni subordinate Asset

Nel terzo e ultimo giorno di lavori, la Commissione consiliare Finanze riprende al comma 2, con l'avvio dell'esame dell'articolato del Progetto di legge “Tutela dei titolari di obbligazioni subordinate emesse da Asset Banca Spa” presentato dai gruppi di maggioranza, Ssd-Rf-C10. Ma non riesce ad arrivare al voto finale sul provvedimento che verrà licenziato solo in una successiva seduta.

Il dibattito si è dilungato all'articolo 2 “Modalità e condizioni economiche”, in cui sono stati presentati emendamenti dalla maggioranza stessa, da Rete, Pdcs da Psd-Ps e dal consigliere del Gruppo Misto Giovanna Cecchetti. Nessun accordo di mediazione viene raggiunto tra maggioranza e minoranza per l'accoglimento dei rispettivi emendamenti e tutte le proposte dei gruppi di opposizione sono respinte. Viene invece accolto all'articolo 3 “Misure di trasparenza e comunicazione” un emendamento di Rete che prevede la consegna ai titolari di una scheda sintetica di descrizione delle caratteristiche dell'operazione di conversione. È infine proposto un emendamento sottoscritto da parte di tutti i gruppi di opposizione che fa riferimento al caso SMI, per riconoscere tutele anche a quei risparmiatori che si erano affidati alla finanziaria posta in Lca nel 2012 e che non hanno potuto ancora recuperare i propri depositi, impegnando anche Cassa di Risparmio, in quanto banca di Stato. “Ci sono risparmiatori sammarinesi, i soli che sono stati abbandonati e non hanno avuto risposte- spiega Roberto Ciavatta, Rete, illustrando l'emendamento- abbiamo l'obbligo di darle”.

Dalla maggioranza viene espresso orientamento non favorevole all'accoglimento dell'emendamento: si distingue tra l'oggetto del Pdl e la vicenda della finanziaria Smi, e si fa presente che ci possono essere altri strumenti più adeguati con cui intervenire, come il Fondo a garanzia dei depositanti. A riguardo interviene anche Eva Guidi, Sds Finanze: “Mi scuso con tutti i creditori e risparmiatori della finanziaria Smi- spiega- che ho incontrato, ma a cui non sono riuscita dare loro ancora risposta”. Malgrado ciò, “l'impegno che ci siamo presi continua- assicura- stiamo facendo dei passi per approfondire la questione”. Rispetto alla proposta dell'opposizione, inoltre Guidi fa notare che Cassa di Risparmio di San Marino “ha procedure e organi e impegni cui far fronte- puntualizza- non è la modalità giusta quella di procedere con un articolo di legge, senza prima neanche fare un confronto con gli organismi dell'istituto”. Il Segretario infine conferma la volontà di trovare una modalità migliore per trovare una soluzione a garanzia anche dei risparmiatori Smi, “anche in tempi non troppo lunghi”.

La seduta si chiude sulla prima delle dichiarazioni di voto al provvedimento, di Ciavatta, che sintetizza le posizioni della minoranza espresse nel dibattito all'articolo 2 da parte dei commissari di minoranza. “L'opposizione è intervenuta sulle criticità di quel provvedimento- spiega il consigliere di Rete- cioè che si deve trattare la remunerazione dei due anni di limbo, si interviene sulla durata delle nuove obbligazioni, poi sugli interessi”. Dito puntato invece sull'emendamento presentato dai gruppi di Adesso.sm. “La maggioranza ci porta un emendamento unico che stravolge il Pdl nella sua stesura iniziale e aggrava i problemi che c'erano in prima stesura. La durata delle obbligazioni viene portata da 5 a 6 e si 'rubano' gli interessi e si vuole garantire a tutti le subordinate, ma non ai 'cattivoni' che hanno gestito la banca”.

Enrico Carattoni, Ssd, illustra invece così l'emendamento della maggioranza all'articolo 2- poi approvato:“Si è andato a restringere il campo di applicazione rispetto ai soggetti che possono esercitare il diritto di risarcimento di titolari di obbligazioni subordinate di Asset da parte di Cassa di Risparmio e di quelli che non possono esercitarlo immediatamente”. Sono stati quindi posti criteri, prosegue infine, che riguardano anche azionisti qualificati o esponenti aziendali. 


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