Ha prevalso il senso di responsabilità. Così il Governo commenta il raggiungimento dell’intesa sul rinnovo contrattuale. Una soluzione soddisfacente per le parti che consentirà di affrontare anche una serie di questioni legate alla riforma del mercato del lavoro. E’ un accordo, spiegano i Segretari di Stato che hanno seguito passo passo la contrattazione, che getta anche le basi per un nuovo assetto nelle relazioni sociali. La trattativa è stata dura e difficile, la mediazione altrettanto spigolosa, ma alla fine quello che è prevalso è l’interesse generale del paese, dei lavoratori e delle stesse imprese. Un contratto nel quale si sono incrociate anche una serie di questioni in discussione da tempo nel paese, come non sono mancate, secondo il Segretario all’Industria, Felici, alcune discutibili spinte dall'esterno, da chi aveva interesse a mantenere aperta la tensione sociale. Insomma un ruolo, quello del mediatore, che il Governo rimarca e di cui evidenzia gli effetti benefici. Il protocollo aggiuntivo, uscito dal cilindro all’ultimo momento, non solo ha sbloccato lo stallo della trattativa, ma ha consentito anche di introdurre punti che saranno oggetto di discussione nella riforma che approderà in Consiglio Grande e Generale nella prossima sessione, come il lavoro interinale, il tempo indeterminato, le assunzioni nominative. Unico rammarico: quei blocchi stradali, quelle manifestazioni di intransigenza che spesso sono uscite dai binari dell’esercizio di un diritto sacrosanto dei lavoratori. “Abbiamo assistito a situazioni – dichiara il Segretario Andreoli – che non ci sono piaciute. E’ necessario – aggiunge – trovare una soluzione”. E la soluzione possibile è quella della stesura di quel regolamento tanto atteso. “ma ne parleremo dopo – spiega Felici – a bocce ferme e con la necessaria serenità”. Per Mularoni è assolutamente indispensabile predisporre tutti gli interventi opportuni e il più ampio dialogo sociale per prevenire le tensioni che si sono verificate in questi giorni.
Chiuso un capitolo importante, l’esecutivo si prepara ad un altro: la prossima sessione consigliare di luglio. 18 i provvedimenti legislativi in prima lettura, tutti nel solco delle riforme annunciate. Sarà una riunione parlamentare carica di significato politico – dichiarano gli esponenti della maggioranza – la conferma del lavoro compiuto dal governo straordinario, anche se – polemizzano – in questi giorni ci si esercitava a contestare lo slittamento di una settimana piuttosto che misurarsi sui contenuti. Riforme istituzionali, del sistema pensionistico e del mercato del lavoro in primo piano, ma anche riforma del commercio, legge sulle società bancarie, finanziarie e assicurative, l’abolizione della Commissione Urbanistica e la legge sulla Sicurezza degli impianti, solo per citare alcuni degli interventi legislativi previsti.
Chiuso un capitolo importante, l’esecutivo si prepara ad un altro: la prossima sessione consigliare di luglio. 18 i provvedimenti legislativi in prima lettura, tutti nel solco delle riforme annunciate. Sarà una riunione parlamentare carica di significato politico – dichiarano gli esponenti della maggioranza – la conferma del lavoro compiuto dal governo straordinario, anche se – polemizzano – in questi giorni ci si esercitava a contestare lo slittamento di una settimana piuttosto che misurarsi sui contenuti. Riforme istituzionali, del sistema pensionistico e del mercato del lavoro in primo piano, ma anche riforma del commercio, legge sulle società bancarie, finanziarie e assicurative, l’abolizione della Commissione Urbanistica e la legge sulla Sicurezza degli impianti, solo per citare alcuni degli interventi legislativi previsti.
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