Adottato il decreto che fissa regole e comportamenti in caso di emergenza idrica. Divieti e sanzioni per chi, una volta deciso lo stato di emergenza, non rispetti le indicazioni previste. Non si potranno innaffiare prati, orti e giardini, lavare piazzali scale e cortili privati, riempire piscine, lavare privatamente veicoli. La situazione per l’approvvigionamento non è ancora così drammatica ma ci stiamo avvicinando al livello di guardia. Se le cose non cambieranno in breve tempo, già nelle prossime settimane potrebbe scattare il decreto. La decisione spetterà al Segretario di Stato Masi, su indicazione della direzione dell’Azienda dei Servizi. Per il momento ci si limita a sollecitare un risparmio idrico, per evitare l’emergenza. Previste sanzioni per chi non dovesse rispettare le disposizioni, che saranno proporzionali all’effettivo consumo. Chi usa più acqua non solo pagherà più salata la fornitura ma anche le eventuali multe. Maggiorazioni in vista, infatti, per i grandi consumatori, quei 400 cittadini cioè che prelevano oltre 1.500 litri al giorno, e che nell’anno precedente hanno consumato oltre 400 metri cubi di acqua. Tariffe più elevate per chi consuma più di 30 metri cubi al mese.
Sarà poi avviato all’iter parlamentare anche il progetto di legge sulla costituzione delle società commerciali, che abolisce il nulla osta del Congresso di Stato e completa il percorso di liberalizzazione che già ha interessato le licenze industriali. L’esecutivo si riserva il proprio parere solo per quelle voci ritenute sensibili, quei settori per i quali è necessario un contingentamento. Resta in vigore, al momento, il vincolo del 51 per cento nelle mani di cittadini residenti, ma non sarà più necessaria l’autorizzazione del governo per aprire un’attività commerciale.
Indicati dal congresso di Stato anche alcuni argomenti che dovranno segnare la prossima sessione del Consiglio Grande e Generale, toccherà all’Ufficio di Presidenza fissare l’ordine del giorno. Si riprenderà il dibattito sulla sanità, sospeso nell’ultima seduta, si affronteranno le linee di riforma della scuola, illustrate dal Segretario Michelotti ai colleghi di Governo.
Adottate, infine, le procedure d’urgenza per l’adeguamento dei palazzi pubblici alla normativa sulle barriere architettoniche. Interventi previsti a Palazzo Valloni, Teatro Titano, Palazzo Begni, Palazzo Pubblico. Accolta poi la richiesta delle organizzazioni sindacali per un confronto generale che si terrà mercoledì pomeriggio.
Sarà poi avviato all’iter parlamentare anche il progetto di legge sulla costituzione delle società commerciali, che abolisce il nulla osta del Congresso di Stato e completa il percorso di liberalizzazione che già ha interessato le licenze industriali. L’esecutivo si riserva il proprio parere solo per quelle voci ritenute sensibili, quei settori per i quali è necessario un contingentamento. Resta in vigore, al momento, il vincolo del 51 per cento nelle mani di cittadini residenti, ma non sarà più necessaria l’autorizzazione del governo per aprire un’attività commerciale.
Indicati dal congresso di Stato anche alcuni argomenti che dovranno segnare la prossima sessione del Consiglio Grande e Generale, toccherà all’Ufficio di Presidenza fissare l’ordine del giorno. Si riprenderà il dibattito sulla sanità, sospeso nell’ultima seduta, si affronteranno le linee di riforma della scuola, illustrate dal Segretario Michelotti ai colleghi di Governo.
Adottate, infine, le procedure d’urgenza per l’adeguamento dei palazzi pubblici alla normativa sulle barriere architettoniche. Interventi previsti a Palazzo Valloni, Teatro Titano, Palazzo Begni, Palazzo Pubblico. Accolta poi la richiesta delle organizzazioni sindacali per un confronto generale che si terrà mercoledì pomeriggio.
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