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Consiglio, bocciata l'istanza sulla cattedra di storia sammarinese

20 gen 2011
San Marino - Consiglio, bocciata l'istanza sulla cattedra di storia sammarinese
San Marino - Consiglio, bocciata l'istanza sulla cattedra di storia sammarinese
Tocca alle istanze d’Arengo e la prima bocciatura è per la cattedra di storia sammarinese. La richiesta era di mantenere l’insegnamento come è ora, in un ambito ben distinto e specifico. Tra alcuni docenti si sta ventilando la proposta di abolire questa cattedra, accorpando la storia sammarinese alla cattedra di italiano. Il segretario alla Pubblica Istruzione conferma le voci ma dice: “non è stata presa alcuna decisione”. “Sarà uno dei temi che verranno affrontati - ha anticipato Morri - nel prossimo convegno dedicato alla scuola”. Da anni, nel biennio delle superiori, il programma dedica un ora alla settimana proprio alla storia sammarinese. In origine si insegnava diritto e storia sammarinese al liceo Classico, per formare quella che sarebbe stata la futura classe dirigente della Repubblica. Tutti gli interventi ascoltati in Aula hanno chiesto di mantenere lo stato dell’arte. Non possiamo, è stato detto, rinunciare al consolidamento della nostra identità culturale. Alla fine la Reggenza ha contato 22 voti contrari a questa richiesta e 15 a favore. Si resta a scuola anche con l’istanza d’Arengo che chiede di rivedere l’aggiornamento delle quote per la refezione scolastica della scuola dell’infanzia e di quella elementare insieme alla retta mensile e alla quota giornaliera per gli Asili Nido. Il governo conferma le scelte fatte, l’opposizione rinnova le critiche, sostiene l’istanza e ricorda che i gruppi consiliari si erano impegnati al confronto interno dopo l’incontro con l’associazione Pro Bimbi. Troppo facile semplificare, replica la maggioranza, quando le casse dello Stato sono in difficoltà. Se non si vogliono tagliare i servizi vanno aumentate le quote. Passa a larga maggioranza il decreto delegato sulle attività socialmente utili. 35 i voti a favore, 13 contrari e 4 gli astenuti. Nessun aumento per gli affitti ai privati. cresce invece il canone di locazione per gli immobili destinati ad attività professionali, imprenditoriali e sociali. La rivalutazione massima è dell’1,7%.

Sonia Tura

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