Si è aperta oggi la sessione del Consiglio Grande e Generale per prendere in esame le dimissioni del consigliere Giuseppe Morganti, dimissioni ritirate proprio ieri dal Presidente del PSD. Il dibattito si è svolto in assenza del protagonista. Per Alleanza Popolare parla Valeria Ciavatta: 'La maggioranza ha fatto una recita ridicola, assolutamente non dignitosa per il consiglio'. La questione San Marino Giochi ha rafforzato la maggioranza. Roberto Bucci e’ intervenuto sul rapporto tra etica e politica: 'Il livello del dibattito in aula - dice - ha abbandonato ogni razionalità politica. Dobbiamo tornare a essere uomini del dialogo'. Da alcuni banchi dell’opposizione rilevata l’ambiguità delle due lettere di Morganti - verso il quale manifestano profonda stima - lettere nelle quali ribadisce le perplessità sull’illegalità dei giochi al Kursaal. In quella dove ritira le dimissioni denuncia la difficoltà oggettiva dello stato di anteporre interesse pubblico ai dilaganti interessi privati. Posizioni queste, affini alla minoranza il cui ruolo e’ quello di denuncia di illegalità e inadempienze.
I capigruppo della maggioranza hanno ribadito le motivazioni che hanno portato i loro consiglieri a uscire dall’ aula, cioe’ le accuse infamanti negli interventi. Un sistema di fare politica che non condividono.
L’altro protagonista di una settimana fa, Tito Masi, interviene sul terzo comma: la nomina del gruppo di lavoro per l’istituzione di un codice etico. 'Idea fantasiosa - dice Masi - che rientra nel modo consueto di agire quando non si vuole affrontare concretamente la questione morale, aggirando l’ ostacolo. Continueremo a svolgere ruolo di denuncia - assicura Masi - su eventuali corruzioni nel connubio affari - politica'. In chiusura ribadisce il fatto di non aver offeso alcuno. E sulla nomina del gruppo di lavoro alcune forze politiche hanno annunciato la non partecipazione al voto.
I capigruppo della maggioranza hanno ribadito le motivazioni che hanno portato i loro consiglieri a uscire dall’ aula, cioe’ le accuse infamanti negli interventi. Un sistema di fare politica che non condividono.
L’altro protagonista di una settimana fa, Tito Masi, interviene sul terzo comma: la nomina del gruppo di lavoro per l’istituzione di un codice etico. 'Idea fantasiosa - dice Masi - che rientra nel modo consueto di agire quando non si vuole affrontare concretamente la questione morale, aggirando l’ ostacolo. Continueremo a svolgere ruolo di denuncia - assicura Masi - su eventuali corruzioni nel connubio affari - politica'. In chiusura ribadisce il fatto di non aver offeso alcuno. E sulla nomina del gruppo di lavoro alcune forze politiche hanno annunciato la non partecipazione al voto.
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