Il saluto della Reggenza, alla fine del mandato semestrale, ha concluso questa sessione consiliare. Gianfranco Terenzi e Loris Francini hanno sottolineato l’impegno di tutti nell’affrontare una fase nuova, all’inizio di questa legislatura, caratterizzata da meccanismi istituzionali tuttora in rodaggio e messo in luce evidenti problematiche politiche la cui soluzione – hanno detto – si prefigura di notevole importanza per il paese. La seduta consiliare è stata caratterizzata dal lungo dibattito sull’istituzione di una commissione di inchiesta sulla vicenda Casinò. Con la dura presa di posizione di Germano De Biagi che, in risposta ad articoli su presunte pendenze penali italiane ha presentato i certificati penali di Roma e Bologna, dai quali non risulta nulla a suo carico. Negli interventi il parlamento sostanzialmente concorde sulla necessità di fare luce sulle implicazioni tra politica e affari, anche se per la maggioranza non sono state fatte commissioni per fatti ben più importanti, mentre questo appare più come un processo alle intenzioni. L’ opposizione si è lamentata per la composizione della commissione che non rispecchia la proporzione consiliare. Prime significative convergenze invece sul progetto di legge di iniziativa popolare per la riforma elettorale. È in prima lettura, ma sono molti i consiglieri che desiderano intervenire, ripercorrendo i fatti che hanno portato a oggi. Gli interventi sembrano prefigurare una volontà di percorso comune e di intesa tra tutte le forze politiche per una modifica non più rinviabile. Restano però dei distinguo, sottolineati dall’ opposizione, su quote rosa e premio di maggioranza. In attesa della seconda lettura l’unico ostacolo che si profila all’orizzonte sembra essere quello del Voto Estero. C’è stato anche il passo indietro compiuto dal consiglio sulla caccia, votando positivamente un emendamento a firma Psd e ripristinando così da 3 a 5 giorni la caccia alla migratoria. Esattamente l’opposto di quanto fatto nella seduta precedente. Approvata la sola istanza d’ arengo che chiede che il Joseph non possa esercitare l’attività di discoteca e rispetti i parametri e le normative sul rumore e quelle previste per le ristrutturazioni di case a catalogo. Mentre la sorpresa in aula arriva dalla mancata approvazione della permuta relativa alla scuola Falciano, nonostante tutti si fossero dichiarati favorevoli.
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