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Consulta: le forze politiche su voto e cittadinanza

3 ott 2014
Consulta: le forze politiche su voto e cittadinanzaConsulta: le forze politiche su voto e cittadinanza
Consulta: le forze politiche su voto e cittadinanza - Il voto di scambio è il casus belli che riapre la ferita dell'esercizio del diritto di voto per i re...
Si chiude con la mozione conclusiva la 37esima Consulta: da una parte c'è la presa d'atto del tardivo avvio del tavolo tecnico, dall'altra la piacevole constatazione che comunque le forze politiche sono disponibili ad attivarlo al più presto, forse già a fine mese. Giornata che ha visto anche il momento istituzionale con l'udienza dei Capitani Reggenti. "Un ammirevole attaccamento per la madrepatria". Così i Capi di Stato insieme al Segretario Valentini. Hanno ricostruito gli eventi che hanno ricollocato la repubblica, dall'uscita dalla black list, alla vista di Napolitano esaltando il ruolo delle comunità come collante tra la vita della repubblica e le dinamiche internazionali. Si chiude con questo momento istituzionale una assise certamente "politica". La questione del voto di scambio ha riaperto la ferita dell'esercizio del diritto di voto per i residenti all'estero, che rappresentano un terzo del corpo elettorale. "Magari ci fosse stato un processo per accertare la veridicità di certi presunti fenomeni" dice Otello Pedini, confermato alla guida dell'organismo. Oggi è toccato alla forze politiche esprimersi su voto e cittadinanza e Rete ha inviato una nota che ha acceso le polemiche. Il movimento sostiene il voto telematico per eleggere 2 rappresentati su 60. Le altre forze politiche non hanno sferrato attacchi, piuttosto hanno dimostrato l'impegno a fissare la data per un tavolo di confronto su voto e cittadinanza ribadendo "l'unicità del popolo sammarinese e la volontà di non creare cittadini di serie A e serie B".
Il Psd sostiene il voto telematico, Noi Sammarinesi si impegna a fare "da pungolo per accelerare il confronto con il Governo", l'Upr legge il voto in una "ottica di uguaglianza totale tra i cittadini e chiede una legge unica per la cittadinanza". Il Ps vuole evitare "lo scontro fratricida tra chi è residente in repubblica o fuori" e dice che è superato l'emendamento del 5 agosto del 2008 che stabilì il diniego di preferenza. Il Pdcs dice che quella del voto è "una questione aperta da 6 anni e che il partito si doveva adoperare molto di più". Non erano presenti invece Civico 10, Sinistra Unita che non hanno ricevuto l'invito per un disguido organizzativo, anche se Ivan Foschi ribadisce la posizione storica: diritto di voto per tutti ma limitato ai residenti. Invitata ma assente Ap. Il segretario Nicola Renzi, commenta: "siamo in una situazione di passaggio che merita risposte attenti; il voto telematico è da valutare con attenzione, sulla preferenza Ap sostiene la creazione di un doppio collegio, con liste e candiati per l'estero che eleggono un certo numero di consiglieri con preferenza"

V.A.


Nel video l'intervista a Otello Pedini

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