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Crisi PDCS: i commenti di Lonfernini (DdC) e Bartoletti (Europopolari)

29 giu 2007
PDCS
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“Dal momento della sua nomina ad oggi, all’indignazione e alla delusione di Valentini, avrei preferito vedere una ferma e consapevole analisi di quello che stava avvenendo nella Democrazia Cristiana - replica così Giovanni Lonfernini - vedere avviata una reale fase d’autocritica. La campagna sotterranea di odio, lanciata dal suo partito – prosegue - verso chi ha scelto di lasciare un progetto politico nel quale non credeva è oggi confermata da queste dichiarazioni pubbliche. Abbiamo tentato, per oltre nove mesi, di riformare la situazione interna della DC ma di fronte allo scempio della politica messo in atto dai padroni di sempre della Democrazia Cristiana, non si poteva rimanere inerti e silenziosi”. Delusi i Ddc nel vedere che “oltre alla politica dello struzzo alberga nella DC una singolare e quantomai inquietante continuità con quelle esperienze passate che fino a qualche anno fa hanno cercato di limitare”.

"Nessuna strategia mediatica, nessuna regia, dietro l’ultimo abbandono del partito". Federico Bartoletti, Capogruppo degli Europopolari, replica al segretario Valentini, dicendo che si è trattata di una iniziativa personale: “Lo dimostra il fatto – dice Bartoletti – che le motivazioni dei fuoriusciti sono diverse, l’unica cosa che ci accomuna è il fatto che la Democrazia Cristiana non abbia saputo rispondere alle nuove sfide a partire dalla Legge elettorale.
Il segretario democristiano, in un amaro sfogo, si diceva indignato per una strategia mediatica che "mira a gettare discredito sulla Democrazia Cristiana per colmare un vuoto di proposte politiche: fuoriuscite centellinate, secondo tempi calcolati, come a voler giustificare le scelte di abbandono già fatte da altri".

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