Quello della semplificazione del quadro politico, al centro dello schieramento, è un progetto sul quale si registrano, almeno a parole, le condivisioni delle forze che appartengono a quell'area politica, che condividono cioè estrazione e formazione, sia culturale che politica. A parole, perché nei fatti non mancano scogli piccoli o grandi da superare, spigoli da smussare, personalismi da accantonare. Poi ci sono le diverse collocazioni sullo scacchiere, chi in maggioranza e chi invece fa parte delle forze di opposizione. Così come ci sono i recenti abbandoni dei due consiglieri dell'UPR. Insomma non manca il fermento in quel centro che anche in passato ha tentato forme di aggregazione più o meno fortunate. Oggi a far discutere è il progetto #repubblica futura, che vede impegnati UPR e Alleanza Popolare. Un dialogo che il segretario democristiano, Marco Gatti, osserva con adeguata attenzione e relativa tranquillità, riconoscendo lealtà e trasparenza all'alleato di Governo, ma dicendosi pronto a eventuali contromisure nel caso dovesse rivelarsi un progetto in contrasto con la DC. “Pensare a qualcosa che nasce in contrapposizione, come alternativa a qualcosa o a qualcuno, è assolutamente fuorviante”, commenta il Coordinatore di Alleanza Popolare, Nicola Renzi, che ricorda i risultati incassati anche recentemente dalla coalizione Bene Comune. “Non è certo il caso – afferma - di rovinare quello che stiamo facendo con tatticismi politici”. Della collaborazione fra DC e AP, che conta già su due legislature, Renzi rimarca gli elementi portanti: lealtà, nessuna sudditanza, un rapporto alla pari. Anche il presidente del gruppo consigliare dell'UPR, Marco Podeschi, sottolinea la fertilità del dialogo aperto con Alleanza Popolare sui temi concreti, con la necessaria tranquillità e pacatezza. “Non ragioniamo per alternative o contrapposizioni – afferma – ma ci stiamo muovendo per costruire un nuovo progetto che parta proprio dalle attuali geografie politiche, e con assoluto rispetto - aggiunge Podeschi - verso partiti che hanno una forte tradizione e caratterizzazione del nostro sistema politico come la Democrazia Cristiana”. Il segretario DC, dal canto suo, ricorda che l'obiettivo di aggregare le forze di centro appartiene anche al suo partito. “Sappiamo – dichiara Marco Gatti - che il progetto non è semplice e che potrebbe richiedere anche il ricorso a formule politiche diverse da quelle odierne. AP – aggiunge – è sempre stata chiara e leale, non abbiamo motivo di pensare a progetti alternativi”. Diplomatica la sua risposta sulla possibile influenza dei transfughi UPR, che se dovessero ingrossare le fila democristiane potrebbero cambiare qualche equilibrio. “Con loro – afferma – non ci siamo ancora incontrati, ma mi pare abbiano già dichiarato di condividere una riunione delle forze di centro. La rottura con il loro partito – aggiunge Gatti – mi pare dipesa più da dinamiche interne all'UPR che da una diversa visione politica”. I dialoghi sono appena incominciati, si vedrà nelle prossime settimane, forse già dopo le feste dell'Amicizia e di Noi Sammarinesi, su quali fondamenta sorgerà, e se sorgerà, la casa comune del centro.
SB
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