Dopo la notizia dell'assunzione di un nuovo incarico da parte del Direttore Generale dell'ISS, Alessandra Bruschi arriva a stretto giro l'interpellanza di Repubblica Futura. Al Congresso di Stato e al Segretario alla Sanità chiede, tra le altre cose, se fosse al corrente della partecipazione della Bruschi al bando, risalente al 22 giugno, per un altro incarico in un'altra struttura; se e quando la Bruschi abbia comunicato il nuovo incarico e presentato le proprie dimissioni; di che cosa si sia parlato durante i recenti colloqui del Direttore ISS con la Reggenza e con il Congresso stesso. Ancora, chiede chiarezza attraverso un riferimento in Aula, sulla situazione nella governance dell'ISS, sul destino di Degli altri membri del Comitato Esecutivo - ricordando come il loro ruolo sia strettamente legato a quello del Direttore Generale - nonché i tempi e criteri nella ricerca di un nuovo DG.
Medesime le domande poste da Libera, che punta il dito sul Direttore Generale in un attacco però diretto al Segretario Ciavatta: “Dopo aver incassato il premio di produzione concordato con Ciavatta per superare il tetto degli stipendi – scrive - il manager che doveva eliminare gli sprechi lascia l'ISS senza guida, nel mezzo dell'emergenza sanitaria e delle scelte importanti, dal nuovo Ospedale all'Atto organizzativo, il nuovo Fabbisogno e la Riforma pensionistica”. Le responsabilità per Libera “sono tutte di Ciavatta, che ha voluto la Bruschi a tutti i costi – scrive - accettando una nomina del Comitato Esecutivo secondo logiche partitiche e di pura spartizione”. Mentre tornano le preoccupazioni sulla gestione della medicina di base e sul riconoscimento del Green Pass, Libera guarda alla verifica di Governo: “Richiesta da Rete – conclude - servirà a Ciavatta per mascherare le sue difficoltà, giocando all'attacco per non assumersi la responsabilità di queste derive”.