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Il discorso di Menicucci chiude la Festa DC

22 ago 2005
Il discorso di Menicucci chiude la Festa DC
Una conferma dell’azione del governo straordinario, l’apprezzamento per il suo operato, la capacità di garantire stabilità in un momento difficile per il paese e di produrre quelle riforme necessarie a ricreare un clima di fiducia e di certezza. Il Segretario del Partito Democratico Cristiano, Pier Marino Menicucci, chiude la Festa dell’amicizia mettendo in rilievo l’azione di una coalizione forse anomala ma efficace e necessaria. 'Del resto – ha spiegato il leader democristiano – lo stesso abbiamo saputo fare nel 1986, dando vita ad un governo con l’allora partito Comunista. E’ – ha aggiunto Menicucci – una cultura di responsabilità che appartiene alla democrazia cristiana” e cita l’impegno della DC italiana nei dolorosi anni di piombo, della DC austriaca a fine anni ’90, di quella Belga, che hanno saputo dare vita a governi straordinari per superare momenti di grande difficoltà dei loro paesi. Soddisfatto per l’esito congressuale, che ha riconsegnato alla Repubblica una DC unita, in grado di riconquistare un ruolo di centralità e ottenere la fiducia dei cittadini, il segretario democristiano rifugge dagli schemi del centro destra o del centro sinistra: “lasciamo ad altri – dichiara – il politichese, noi pensiamo ai programmi”. E su questo fronte cita la riforma del sistema pensionistico come passaggio indispensabile, quella del mercato del lavoro, per raggiungere una flessibilità capace di ridare competitività al sistema economico sammarinese e la nuova legge sul commercio, sulla quale il gruppo di lavoro si sta impegnando fortemente. Poi la riforma della legge elettorale. “Noi – ha detto Menicucci – partiamo dalla strenua difesa del proporzionale, ma di quello vero. E su questo ci confronteremo”.
Poi le valutazioni sulle forze politiche. Per l’alleato Menicucci ha parole di apprezzamento, giudica forse frettoloso il percorso di unificazione intrapreso, che in questi ultimi tempi ha messo alla luce alcune divergenze, e chiede di assicurare lo stesso impegno profuso finora per le riforme e la stabilità. Fredda accoglienza per la nascita di Zona Franca, attenzione al gruppo federativo socialista che si inserisce nel filone del socialismo riformista. “Li vedremo – dichiara – all’opera”. Grande apertura ai Sammarinesi per la Libertà con l’apprezzamento per la loro azione di opposizione, come pure nei confronti di Alleanza Nazionale. Più cauto il giudizio di Menicucci su Alleanza Popolare. “Vogliamo approfondire il ragionamento - dichiara - auspichiamo che anche loro lo vogliano. Ma non possono pensare – aggiunge – che sui temi più delicati o si ragiona come loro o non ci si confronta affatto”.
Ricordati gli impegni futuri, come il convegno di ottobre sull’Unione Europea e la definizione del programma elettorale, che deve nascere – dichiara – da un confronto approfondito con la base, il Segretario democristiano chiude ricordando due grandi figure democristiane, Benigno Zaccagnini e Clara Boscaglia. 'Due fari – ha detto – per generazioni di democratici cristiani che hanno testimoniato il senso più vero, più profondo, più bello della politica, sostenendone la tensione morale contro ogni altro stimolo. Popolarismo – ha concluso - solidarismo cristiano e moralità sono gli elementi che ci fanno unici e diversi da tutti gli altri'.

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