Ecco i presupposti, elencati nel documento con cui il governo sta tentando di ricucire la frattura tra Sindacati e Anis.
Il futuro contratto dovra’ essere innanzitutto la naturale evoluzione, di quello precedente risalente al 2002.
Vanno tracciate le linee per una politica industriale, del lavoro e dell’occupazione.
I problemi devono essere identificati, trovando soluzioni diversificate anche se non pienamente condivise da tutte le parti.
Vanno indicati temi che trascendono il rinnovo contrattuale.
Deve essere posta l’esigenza della crescita qualitativa del sistema economico, sociale e civile in uno scenario sempre piu’ globalizzato.
Rafforzare le forme di concertazione e cooperazione.
Darsi come obiettivo condiviso quello di fare sistema.
Indicare stabilita’, coesione sociale, qualita’ dello sviluppo, competitivita’ e sostenibilita’ ambientale, quali strumenti per contrastare le difficolta’ e per affermare l’identita’ di paese.
Questa dunque la cornice entro cui il Governo intende operare la propria mediazione. Ad imprenditori e sindacati, ora, il compito di analizzarla a fondo, per poi avanzare eventuali proposte di modifica o valutare quelle che l’esecutivo’ apportera’ di sua iniziativa.
Il futuro contratto dovra’ essere innanzitutto la naturale evoluzione, di quello precedente risalente al 2002.
Vanno tracciate le linee per una politica industriale, del lavoro e dell’occupazione.
I problemi devono essere identificati, trovando soluzioni diversificate anche se non pienamente condivise da tutte le parti.
Vanno indicati temi che trascendono il rinnovo contrattuale.
Deve essere posta l’esigenza della crescita qualitativa del sistema economico, sociale e civile in uno scenario sempre piu’ globalizzato.
Rafforzare le forme di concertazione e cooperazione.
Darsi come obiettivo condiviso quello di fare sistema.
Indicare stabilita’, coesione sociale, qualita’ dello sviluppo, competitivita’ e sostenibilita’ ambientale, quali strumenti per contrastare le difficolta’ e per affermare l’identita’ di paese.
Questa dunque la cornice entro cui il Governo intende operare la propria mediazione. Ad imprenditori e sindacati, ora, il compito di analizzarla a fondo, per poi avanzare eventuali proposte di modifica o valutare quelle che l’esecutivo’ apportera’ di sua iniziativa.
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