“Meno siamo, meglio stiamo…ovviamente al Governo!”. Un titolo volutamente provocatorio, quello scelto dai Popolari per il dibattito politico di ieri sera e che ha visto protagonisti Antonello Bacciocchi, Augusto Casali, Fernando Bindi, Francesca Michelotti, Glauco Sansovini, Gabriele Gatti e Giancarlo Ghironzi. 'Tema che – scrivono i Popolari in una nota - ha lasciato spazio a messaggi trasversali, diplomatiche strategie, alchimie verbali, abili stoccate di fioretto e ha permesso al pubblico di interagire attivamente con i relatori'.
Il confronto si è quindi indirizzato verso le riforme istituzionali in discussione nella prossima sessione consiliare. Critici soprattutto i rappresentanti dell’opposizione per cui si tratta sostanzialmente di interventi edulcorati. Interessante l’intervento di Francesca Michelotti (leader di Zona Franca) la quale ha anticipato di voler chiedere in Consiglio la sospensione di tali provvedimenti che - a suo parere - dovrebbero essere presentati da un Governo politico e non straordinario come quello attuale. Larghe convergenze si sono registrate sulla necessità di rivedere la legge elettorale, prevedendo, in caso di crisi di Governo, che la parola torni direttamente ai cittadini.
Questa sera dibattito conclusivo a tema: “UE sì, UE no, accordo di cooperazione boh!”.
Il confronto si è quindi indirizzato verso le riforme istituzionali in discussione nella prossima sessione consiliare. Critici soprattutto i rappresentanti dell’opposizione per cui si tratta sostanzialmente di interventi edulcorati. Interessante l’intervento di Francesca Michelotti (leader di Zona Franca) la quale ha anticipato di voler chiedere in Consiglio la sospensione di tali provvedimenti che - a suo parere - dovrebbero essere presentati da un Governo politico e non straordinario come quello attuale. Larghe convergenze si sono registrate sulla necessità di rivedere la legge elettorale, prevedendo, in caso di crisi di Governo, che la parola torni direttamente ai cittadini.
Questa sera dibattito conclusivo a tema: “UE sì, UE no, accordo di cooperazione boh!”.
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