A giugno, le linee guida del cambiamento erano state illustrate in Commissione dal Dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, oggi le delibere per l'adozione dei progetti di legge di riforma dell'ordinamento giudiziario e del codice di procedura penale, proposte dalla Segreteria di Stato per la Giustizia, approdano sul tavolo del Governo. Passaggio che prelude all'iter consiliare. Soddisfatto il Segretario Massimo Andrea Ugolini, il quale confida si possa arrivare alla prima lettura in Aula già nella sessione di agosto. Rientrano nella riforma ma disciplinati distintamente per non creare – come è stato ricordato – commistione tra giustizia e politica, in conformità alle raccomandazioni del Greco, il Progetto di legge in materia di astensione e ricusazione dei magistrati e il Progetto di Legge qualificata sulla Commissione Consiliare Affari di Giustizia.
Fulcro della riforma, elaborata dal Gruppo di lavoro istituito a tal fine, - lo ricordiamo - l'elemento dell'autonomia e indipendenza della magistratura unito alla responsabilità ed ai doveri dei giudici. Cambia la composizione del Consiglio Giudiziario che non sarà più plenario e non avrà più al suo interno politici in carica. Sul fronte Codice di procedura penale alcune novità riguardano le maggiori garanzie sulle misure cautelari, speditezza dei processi, introduzione del patteggiamento e l'implementazione del decreto penale di condanna.