Dopo la presa d'atto delle dimissioni dei Congressisti di Rete, l'uscita del movimento dalla maggioranza, la nomina di due nuovi Segretari di Stato e l'ingresso in Aula dei consiglieri che li sostituiscono, resta ancora da completare un ultimo passaggio istituzionale: domani sera è stata convocata d'urgenza una seduta straordinaria del Consiglio per l'aggiornamento delle Commissioni. Atto necessario alla luce del mutamento del quadro politico e dei nuovi equilibri fra maggioranza ed opposizione, emersi con l'ingresso di Alessandro Rossi nel gruppo misto di minoranza, di Marco Nicolini nel Pdcs e di Denise Bronzetti e Rossano Fabbri nella coalizione NPR. I quozienti sono stati già ricalcolati: le Commissioni passeranno da 18 a 20 componenti.
In maggioranza c'è già l'accordo sulle spartizioni mentre è in via di definizione quello sulle presidenze. Dunque una seduta consiliare “tecnica” quella di domani sera, che durerà dalle 20 alle 22. Fronte contenuti, a quattro giorni dalla chiusura della sessione di giugno, non mancano riflessioni politiche sul primo vero banco di prova della nuova maggioranza. Libera invoca azioni concrete per il paese, in primis sul fronte sanitario, ricordando le migliaia di firme raccolte per chiedere la chiusura del centralino per la medicina di base. Assicura che farà la sua parte se il neo Segretario Mularoni deciderà – come annunciato - di rivedere il Cot, rilanciare il rapporto medico/paziente e ridurre le liste di attesa. Riguardo allo sviluppo, il partito chiede di concretizzare i progetti nei cassetti, lamentando l'assenza di una strategia sulla prospettiva economica, per rendere sostenibile il debito estero. Tra le priorità anche caro vita, mutui, affitti ed emergenza casa. Fa sentire la sua voce anche Demos, che invoca cooperazione tra fronti conservatori e progressisti su grandi temi come infiltrazioni criminali, scelte economiche, giustizia e indirizzi di politica estera, “senza mai schierarsi – scrive - in guerre guidate da altri”.