Un incontro infruttuoso, nel corso del quale non si è riusciti ad entrare nel merito delle questioni sul tavolo a causa della troppa distanza tra le parti. Su questo punto – l’unico, forse - sono tutti d’accordo. “Avevamo convocato questa tavola rotonda – afferma il segretario di Stato Valeria Ciavatta – per confrontarci su alcuni aspetti della legge di bilancio, in merito ai quali riteniamo fondamentale l’apporto del sindacato. Questa disponibilità c’è stata solo da parte dell’USL; la CSU si è detta impossibilitata a proseguire il confronto”. I punti di maggiore frizione, come si sa, sono il taglio delle indennità, i pensionamenti, e la cosiddetta tassa sui frontalieri, sulla quale CSDL e CDLS stanno valutando iniziative legali, anche a livello internazionale. “La concertazione – fanno sapere dalla Centrale Sindacale Unitaria – al momento non è possibile, perché giudichiamo questa finanziaria inaccettabile nel suo stesso impianto, fortemente penalizzante per i lavoratori. Non ci si può confrontare su provvedimenti palesemente iniqui. Inoltre il Governo non ha dichiarato nulla sul contenuto dei decreti, che saranno determinanti per comprendere la reale portata della legge di bilancio”. Più morbida la posizione dell’USL. “Anche noi siamo contrari ad alcuni articoli della finanziaria – afferma Francesco Biordi –, ma vogliamo comunque sederci a un tavolo e confrontarci. Riteniamo inoltre importante la dichiarazione del segretario di Stato Valentini, che ha invitato il sindacato a discutere della riforma tributaria, che per noi è fondamentale”.
Gianmarco Morosini
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