Maggioranza e opposizioni nettamente divise fin dalle prime battute dei lavori consiliari sulla gestione dei giochi, i due fronti compatti si manifestano nel comma comunicazioni. Le minoranze rinnovano la protesta per il mancato inserimento di un dibattito specifico e presentano un ordine del giorno congiunto nel quale rinnovano le critiche sulle scelte del governo e impegnano il Consiglio ad invitare l’esecutivo a portare immediatamente o, in subordine nella prossima seduta consiliare, un preciso riferimento in materia dei giochi, nel quale la maggioranza dichiari anche quali siano gli intendimenti futuri per risolvere i problemi evidenziati. Un documento che porta la firma della DC, NPS, Popolari, Noi Sammarinesi, ANS e SpL. Per l’opposizione è inaccettabile quello che chiama il mutismo della maggioranza. “Non sono stati indicati criteri precisi sui soggetti che si andranno ad affiancare alla parte pubblica nella gestione dei giochi” dichiarano gli esponenti delle minoranze che contestano anche la scelta del CONS che, affermano, “non si era neppure candidato quale socio dello Stato”. Le risposte della maggioranza nel colloquio con i giornalisti al quale hanno partecipato tre segretari di stato: Masi, Macina e Foschi che hanno parlato di illazioni e di strumentalizzazione politica. “Sbaglia –tuona Macina- chi afferma che si vuole basare l’economia del paese sui giochi della sorte, ben altre sono le scelte e i tavoli aperti con l’Italia”. Critico Masi sulla posizione delle 3 associazioni di categoria che si candidavano alla gestione: “la loro –afferma- è stata un’azione politica”. Alle osservazioni per il coinvolgimento del CONS risponde Foschi: il bando si riferiva alla sala di Rovereta e per quella sono stati scelti due soggetti candidati, altra cosa è la sala di Città. I tre esponenti del governo spiegano il frazionamento definendolo la volontà di non concentrare la gestione nelle mani di pochi, per esaltare il ruolo dello Stato.
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