Intesa per il Paese a ruota libera sugli ultimi avvenimenti, a partire dalle numerose manifestazioni di protesta che, sostiene Giovanni Lonfernini, capogruppo Upr, meriterebbero un approfondito confronto, mentre il congresso di Stato si caratterizza per l'assoluta immobilità. “Noi pensiamo – ha aggiunto Augusto Casali, Partito Socialista – che più che mettere nuove tasse dovremmo sforzarci per cercare nuovi cespiti d'entrata. Cosa aspettiamo a mettere in campo la sanatoria edilizia che ci darebbe subito almeno una ventina di milioni? O ad istituire le dogane sammarinesi, o ancora a creare serie politiche per attirare imprenditori?”. Simone Celli ha espresso grande preoccupazione per l'operazione Carisp, con l'ulteriore rafforzamento del patrimonio per 85 milioni a carico dello Stato, cifra ragguardevole “senza però dare al Consiglio sufficienti informazioni di garanzia”, fa notare. Infine il referendum: Intesa per il Paese si schiera per il SI perché, rileva Pier Marino Menicucci, “solo sedendoci al tavolo con l'Unione Europea capiremo se ci conviene davvero entrare o no. Il SI non obbliga all'adesione, solo a presentare la domanda. E ci stupisce – conclude – che un partito come la Dc abbia suggerito di lasciare scheda bianca: impensabile, in questo momento, rimanere in condizione di attesa”.
Nel servizio l'intervista al capogruppo dell'Unione per la Repubblica Giovanni Lonfernini
Nel servizio l'intervista al capogruppo dell'Unione per la Repubblica Giovanni Lonfernini
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