Cinque i temi toccati dal vice segretario del Pdcs, Manuel Ciavatta, nell'intervento conclusivo della Festa dell'Amicizia, a partire dal rapporto italo-sammarinese: “Il nostro rapporto con l’Italia – ha dichiarato -, da quest’anno, è un rapporto di condivisione progettuale, un sedersi al tavolo “stabilmente” per programmare insieme gli interventi utili a fare crescere sia la nostra Repubblica, sia il territorio italiano limitrofo, sia i rapporti internazionali che, separatamente ed insieme, possiamo condurre ad ogni livello istituzionale, europeo ed internazionale”.
Viene definita “egregia” la campagna vaccinale messa in campo sul Titano. “Siamo riusciti a limitare al minimo i periodi di chiusura totale delle attività – aggiunge Ciavatta -, consapevoli delle difficoltà che ciò avrebbe determinato su tante famiglie, in particolare quelle che operano nel settore turistico-ricettivo e della ristorazione”.
E ancora l'accenno sulla verifica di governo, partendo da un affondo sulla “passata gestione fatta di incapacità, presunzione, livore e totale assenza di confronto, che ha prestato il fianco ad interessi particolari per i quali il nostro Paese ha perso credibilità, sovranità e centinaia di milioni di euro”. Poi la rassicurazione sulla tenuta del governo: “non spaventatevi per i “proclami” che trovate sui giornali”, ha affermato il vice segretario.
Ciavatta poi elenca una serie di interventi messi in campo: dall'emissione dei Titoli di Stato, alla cartolarizzazione dei crediti non performanti, passando per la riforma del regolamento consiliare. Fra le “cose da fare” viene citata la risoluzione del problema degli Npl, la riforma delle pensioni, il piano regolatore e la riforma delle imposte indirette.
L'intervento si conclude con il riferimento al referendum sull'interruzione volontaria di gravidanza. Citando Papa Francesco, Ciavatta afferma che scegliere “chi può nascere e chi no”, significa poter scartare qualcuno. E ribadisce che “fino ad oggi la Democrazia Cristiana ha scelto di seguire la strada dell’accoglienza e del sostegno a chi ha più necessità e ha impostato la sua azione politica a partire da questi principi”. “Oggi, come allora – sottolinea -, la DC dice no all’aborto e sì alla vita!”.
Prima dei saluti Ciavatta si rivolge ai giovani “per trasmettere un po’ di coraggio: coraggio di vivere in una società non facile come quella di oggi, ma in cui è possibile continuare a sperare e ad amare”.