Non approderà in Consiglio Grande e Generale nella data originariamente indicata, quella del 17 marzo, la legge di riforma elettorale. L’Ufficio di presidenza si riunirà domani e ancora il testo definitivo non è ovviamente pronto.
Le forze di maggioranza ne stanno discutendo da tempo, il confronto è decisamente aperto e qualche divisione è emersa in maniera così marcata da far registrare qualche tensione, soprattutto sui tempi di adozione del provvedimento.
Tutto però sembrerebbe rientrato, l’incontro di ieri sera, che si è prolungato fino a notte inoltrata e che, secondo le indiscrezioni, avrebbe registrato anche qualche tono piuttosto aspro, pare aver creato le condizioni per un’intesa di massima.
Tempi assolutamente ristretti per l’avvìo dell’iter parlamentare, il provvedimento che dovrà cambiare le regole del voto resta senza dubbio una priorità ma si ritiene fondamentale la ricerca di una larga condivisione. La bozza legislativa è pronta, il confronto con le altre forze politiche già avviato, si attende di concludere il percorso per consentire di raccogliere tutte le osservazioni e i suggerimenti.
Successivamente, valutate le indicazioni, dovrà essere un tavolo unico, composto da maggioranza e opposizioni, a valutare il progetto di legge prima di portarlo in aula consiliare.
Non mancherà uno scambio di opinioni con la Consulta dei sammarinesi residenti fuori territorio, considerato che il nodo del voto estero è in attesa di soluzioni definitive e condivise.
Ogni sforzo – rassicurano i vertici dei partiti della coalizione – verrà fatto per arrivare ad una adozione in tempi rapidi.
Le forze di maggioranza ne stanno discutendo da tempo, il confronto è decisamente aperto e qualche divisione è emersa in maniera così marcata da far registrare qualche tensione, soprattutto sui tempi di adozione del provvedimento.
Tutto però sembrerebbe rientrato, l’incontro di ieri sera, che si è prolungato fino a notte inoltrata e che, secondo le indiscrezioni, avrebbe registrato anche qualche tono piuttosto aspro, pare aver creato le condizioni per un’intesa di massima.
Tempi assolutamente ristretti per l’avvìo dell’iter parlamentare, il provvedimento che dovrà cambiare le regole del voto resta senza dubbio una priorità ma si ritiene fondamentale la ricerca di una larga condivisione. La bozza legislativa è pronta, il confronto con le altre forze politiche già avviato, si attende di concludere il percorso per consentire di raccogliere tutte le osservazioni e i suggerimenti.
Successivamente, valutate le indicazioni, dovrà essere un tavolo unico, composto da maggioranza e opposizioni, a valutare il progetto di legge prima di portarlo in aula consiliare.
Non mancherà uno scambio di opinioni con la Consulta dei sammarinesi residenti fuori territorio, considerato che il nodo del voto estero è in attesa di soluzioni definitive e condivise.
Ogni sforzo – rassicurano i vertici dei partiti della coalizione – verrà fatto per arrivare ad una adozione in tempi rapidi.
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