Già impegnata a cercare di risolvere le divergenze insorte in sede di riforme istituzionali, la maggioranza inciampa in un altro sassolino, che evidenzia una significativa diversità d’impostazione su alcuni temi. La questione ruota attorno all’annunciata legge per la procreazione assistita. Sul tavolo ci sono più progetti di intervento normativo: il primo dei consiglieri, Vanessa Muratori, Fausta Morganti, Francesca Michelotti e Alessandro Rossi, il secondo porta la firma dei consiglieri democristiani, Pasquale Valentini e Claudio Muccioli, un terzo elaborato invece dalla segreteria di Stato alla Sanità. I provvedimenti presentati vanno discussi, come prevede il regolamento, entro termini ben precisi e il momento per avviare il loro iter consigliare è arrivato. Il Segretario Rossini ha dichiarato l’intenzione di portare il provvedimento in aula, per la prima lettura, già nella prossima sessione parlamentare. Ma il Segretario della Dc, Pier Marino Menicucci, non ci sta. 'Interventi su temi di questa portata, che implicano forti questioni di carattere etico e morale, vanno rigorosamente discussi e confrontati'. Menicucci ne fa una questione di metodo, riservandosi poi di entrare nel merito al momento opportuno. P'rima di vederla approdare in Consiglio – spiega – ne vogliamo assolutamente ragionare, sono argomenti delicatissimi – aggiunge – di grande importanza, non è possibile pensare di presentare progetti di legge senza gli opportuni approfondimenti. Chiediamo – conclude Menicucci – che la legge passi prima al vaglio delle sedi istituzionali”.
Condivide il Presidente dei Socialisti e Democratici, Giuseppe Morganti. “Menicucci ha ragione – dichiara – il progetto deve prima passare dalle sedi di confronto. Avevo da diversi mesi – aggiunge Morganti - il compito di convocare i due partiti per ragionare su questo aspetto, ma per varie ragioni non è mai stato possibile farlo. Adesso la questione non può più essere rinviata. Importante – dichiara – è discuterla nella sua interezza anche secondo altri punti di vista, che possono essere altri, oltre a quelli delle forze di maggioranza. La sede di confronto specifica – conclude Morganti – deve essere convocata subito, Menicucci ha pienamente ragione'.
Condivide il Presidente dei Socialisti e Democratici, Giuseppe Morganti. “Menicucci ha ragione – dichiara – il progetto deve prima passare dalle sedi di confronto. Avevo da diversi mesi – aggiunge Morganti - il compito di convocare i due partiti per ragionare su questo aspetto, ma per varie ragioni non è mai stato possibile farlo. Adesso la questione non può più essere rinviata. Importante – dichiara – è discuterla nella sua interezza anche secondo altri punti di vista, che possono essere altri, oltre a quelli delle forze di maggioranza. La sede di confronto specifica – conclude Morganti – deve essere convocata subito, Menicucci ha pienamente ragione'.
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