Con 435 sì e 162 no, il governo Letta ha superato il voto di fiducia anche a Montecitorio, dopo quello del Senato con il sofferto avvallo di Berlusconi. Poi, una nota del Colle: "sfida vinta con serietà e fermezza", ma non sarà tollerato "che si riapra un quotidiano gioco al massacro". Epifani: “ora non si torna indietro, no a ricatti e all'instabilità".
E all'indomani del voto, resta il caos nel Pdl. Ieri sera Alfano e i ministri hanno partecipato ad una riunione dei cosiddetti 'dissidenti', mentre, in contemporanea, Berlusconi convocava un pugno di fedelissimi a Palazzo Grazioli. Annunciata per oggi una conferenza stampa dei ministri del Pdl, che non vogliono parlare di scissione pur confermando di non riconoscersi nella nuova Forza Italia e nella linea dei falchi.
La fiducia al governo Letta è il miglior risultato possibile ma l'instabilità politica dell'Italia è negativa dal punto di vista del rating. E' quanto rileva Moody's, secondo cui la fragilità può ritardare le riforme di bilancio e strutturali. L'agenzia ricorda inoltre che l'Italia è uscita dalla procedura d'infrazione del deficit quest'anno, dopo aver ridotto il deficit al 3% del pil nel 2012 dal 5,5% del pil nel 2009, ma a causa dell'instabilità difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo di un deficit al 3% nel 2013.
E all'indomani del voto, resta il caos nel Pdl. Ieri sera Alfano e i ministri hanno partecipato ad una riunione dei cosiddetti 'dissidenti', mentre, in contemporanea, Berlusconi convocava un pugno di fedelissimi a Palazzo Grazioli. Annunciata per oggi una conferenza stampa dei ministri del Pdl, che non vogliono parlare di scissione pur confermando di non riconoscersi nella nuova Forza Italia e nella linea dei falchi.
La fiducia al governo Letta è il miglior risultato possibile ma l'instabilità politica dell'Italia è negativa dal punto di vista del rating. E' quanto rileva Moody's, secondo cui la fragilità può ritardare le riforme di bilancio e strutturali. L'agenzia ricorda inoltre che l'Italia è uscita dalla procedura d'infrazione del deficit quest'anno, dopo aver ridotto il deficit al 3% del pil nel 2012 dal 5,5% del pil nel 2009, ma a causa dell'instabilità difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo di un deficit al 3% nel 2013.
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