Preoccupazione per il Green Pass, per i disagi di studenti, imprese e lavoratori, per l'assenza di interventi a sostegno di tour operator e agenzie di viaggio ormai al collasso. Nel Direttivo di Libera, domina la sanità. Si guarda con apprensione alla scadenza del 15 ottobre “sempre più vicina”, mentre oltre confine parte il cosiddetto Green Pass rafforzato. Il fatto che l'Italia, a differenza di altri Paesi europei, non riconosca lo Sputnik, viene letto come il "segnale evidente di relazioni bilaterali ai minimi termini". "La preoccupazione arriva dalle tante segnalazioni di studenti universitari, di lavoratori", dice il segretario Matteo Ciacci. "Sono inaccettabili sia il decreto italiano, prosegue, sia le dichiarazioni di Di Maio, che non riconoscono la nostra campagna vaccinale. Non possiamo restare a guardare - conclude - Il malcontento va interpretato. Ascolteremo il Paese e chiameremo il governo alle proprie responsabilità", annunciando serate pubbliche.
E non mancano critiche a Ciavatta, per un comunicato dai toni trionfalistici per i complimenti dell’Oms. "Allucinante - dice Ciacci - che si voglia raccontare una realtà completamente distorta". Non solo sanità: pronte iniziative anche su giustizia e progetto Npl definito dal partito "l'ennesimo regalo ai banchieri". Libera annuncia una conferenza programmatica a Novembre e sarà in prima linea sul referendum per l'interruzione volontaria di gravidanza. "Un passo di civiltà non più rinviabile per il nostro Paese".
Nel servizio Matteo Ciacci, segretario Libera