La parola chiave è chiarezza. La chiedono in coro Nuovi socialisti, Popolari e Noi sammarinesi, che uniti da un patto politico vogliono piena luce su questione morale, legge elettorale e Giochi San Marino, i tre argomenti sui quali hanno deciso di tenere una posizione comune. “Non sfugge a nessuno il peso politico della nostra astensione nei confronti del nuovo governo, una sorta di linea di credito aperta – fa notare Augusto Casali – valuteremo i provvedimenti di volta in volta, senza pregiudizi, ma le questioni sollevate dalla Dc ci preoccupano e non sono da prendere sottogamba. Invitiamo l’esecutivo a fare chiarezza al più presto”. “Anche perché – aggiunge Romeo Morri – sulla casa da gioco c’è sempre stato del torbido, e deve finire”. Stesso dicasi per l’esposto già presentato in magistratura sul presunto voto di scambio: “Non è un’iniziativa contro i nostri concittadini – puntualizza Maria Luisa Berti – l’intento è aggredire e reprimere le azioni distorsive di alcuni politici, in modo che tutti siano consapevoli del diritto che esercitano”. Ancora più decisa l’azione della Democrazia Cristiana, che chiede, con un ordine del giorno, l’istituzione di una commissione consiliare d’inchiesta sulla questione casa da gioco e tutto quanto emerso dai documenti presentati in aula. “In passato abbiamo detto no alle varie commissioni richieste – spiega il segretario Pier Marino Menicucci – perché la magistratura aveva già avviato indagini e non potevamo interferire. Qui invece si tratta di una questione puramente politica, che va chiarita”. La Dc non si dichiara pregiudizialmente contraria all’ipotesi di aprire una casa da gioco in Repubblica, ma prima, spiega, devono essere sistemati gli accordi convenzionali con l’Italia. “Poi serve un referendum vero e non un sondaggio farsa – sostiene Pier Marino Mularoni – come quello che intende fare la maggioranza. E chiediamo si faccia luce su quanto emerso, perché nel caso di concorso pubblico per il casinò vogliamo sapere se qualcuno abbia già ricevuto garanzie e sia quindi più avvantaggiato di altri”. Il capogruppo Gabriele Gatti assicura che, da parte democristiana, non ci saranno giochetti e che l’opposizione sarà seria e costruttiva. Claudio Podeschi pone invece l’accento sui numeri risicati della maggioranza, “ecco perché – spiega – a nostro giudizio serviva un ulteriore passaggio prima di dar vita all’alternanza”.
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