Dopo lo scontro in Consiglio Grande e Generale che ha portato alla sospensione della seduta, per l'abbandono dell'aula da parte della maggioranza, giunge il commento delle opposizioni: una sceneggiata, la strumentalizzazione di un atto personale, come quello di Morganti, per distogliere l’attenzione dal dibattito in corso. “Ritengo - afferma Tito Masi – di non dover ritrattare nulla di quanto ho detto. Il mio è stato un intervento sicuramente pesante, ma che ha interpretato una opinione ampiamente diffusa fra i cittadini. Ci troviamo – aggiunge – di fronte ad un nuovo capitolo della questione morale”. Nella sede di Alleanza Popolare anche gli esponenti di Rifondazione Comunista, i sammarinesi per la Libertà, i Popolari, Partito Socialista Nuova San Marino e Alleanza Nazionale. Tutti concordi nel dichiarare che il gesto della maggioranza sia stato dettato dalla mancanza di argomentazioni da contrapporre alle contestazioni. Nessuna accusa diretta a Morganti – spiegano le opposizioni – la riconferma di sospetti e dubbi manifestati più volte fin dal 2001. 'Ci si chiede di fare i nomi – aggiungono – c’è un solo strumento per fare chiarezza: la commissione d’inchiesta che la maggioranza non vuole'.
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