Un risparmio superiore al 4,3% rispetto al 2013. Più alto, da solo, di quello ottenuto nel triennio precedente. E' questo, si legge nel Programma economico, il risultato delle misure straordinarie fissate nelle ultime due leggi di Bilancio, insieme al contenimento degli straordinari, delle indennità e delle maggiorazioni, il risparmio ottenuto sul costo del personale dipendente della Pubblica Amministrazione. La tendenza dei primi 5 mesi di quest’anno, aggiunge il Segretario alle finanze, conferma che la nuova ondata di pensionamenti, insieme all’applicazione scrupolosa dei limiti relativi al tasso di sostituzione, sta compensando il ripristino del taglio dell’1,5% sugli stipendi, applicato nel 2014 quale misura straordinaria. Tutto questo però ha impedito un avvicendamento generazionale dei dipendenti, in particolare di quelli con specifiche professionalità in campo economico-finanziario, giuridico, informatico, e ha prodotto una progressiva perdita di know-how con una sempre più diffusa dipendenza dalle figure “veterane”, indispensabili, ma non intercambiabili negli uffici. L’analisi del fabbisogno della P.A. conferma l’esigenza di colmare il gap professionale con qualifiche intermedie e di avviare concorsi e selezioni pubbliche per la copertura delle posizioni professionalmente più qualificate. Il programma economico prevede anche che le nuove retribuzioni riducano il monte stipendi del 10% e una maggiore convergenza ai livelli del settore privato, anche per l'anzianità di servizio. Il costo del personale del Settore Pubblico Allargato pesa per quasi il 50% sul bilancio dello Stato. Il blocco del turnover e i pensionamenti hanno ridotto gli organici degli uffici avvicinando il numero delle risorse umane al fabbisogno delle Unità Organizzative. Ma non basta. Per il Segretario alle finanze ci si dovrà muovere su due direttrici: ridurre i livelli retributivi delle nuove retribuzioni e coinvolgere i dirigenti nel contenimento dei costi di gestione.
Sonia Tura
Sonia Tura
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