Se il progetto del Techno Science Park non è assolutamente in discussione, anzi, raccoglie i consensi più ampi sia nel Governo che nella maggioranza, a creare qualche frizione sembra essere la scelta dell'area che dovrà ospitare la nuova struttura, che affiancherà il lavoro già avviato dell'incubatore d'impresa. L'interesse è alto, i risultati sono evidenti, alcuni investitori sarebbero già pronti a sostenere la fase due, la nascita cioè del luogo destinato alla ricerca e all'innovazione. In questo caso, però, fondamentale sarà la sua collocazione: più l'area sarà di pregio, ovviamente, e più sarà alto l'interesse degli investitori. Il nodo, da un punto di vista politico, è ancora da sciogliere. Sul tavolo ci sarebbero più opzioni: l'area di Falciano, in zona Bosche e quella dei Molarini, nel Castello di Chiesanuova. Non si esclude anche la possibilità di procedere con un recupero, utilizzando cioè un sito già esistente, da riconvertire. Stando alle indiscrezioni è qui che si scontrerebbero le diverse visioni ma il segretario della DC, Marco Gatti, getta acqua sul fuoco: “Sono certo – dichiara - che troveremo al più presto una soluzione ideale, valutando l'area più adatta in funzione anche dei costi”. Ne è convinta anche il Segretario di Stato al Territorio, Antonella Mularoni, anche se la scelta è soprattutto politica e quindi toccherà alla maggioranza esprimersi in prima battuta. “Noi – dichiara – abbiamo messo a disposizione i tecnici per tutte le valutazioni necessarie. Sono convinta che la soluzione ottimale si troverà al più presto – aggiunge – considerato che tutti hanno la volontà di trovarla”. La variante al PRG dovrà approdare in Consiglio Grande e Generale nella sessione consiliare di questo mese e presto l'Ufficio di Presidenza fisserà data di convocazione e Ordine del Giorno degli argomenti in agenda.
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