La direzione del PDCS sposa la relazione del segretario e dà mandato al vertice di intervenire sulla linea politica. Una democrazia cristiana, dunque, che, nonostante la fibrillazione, mantiene l’impegno del governo straordinario, purchè l’alleato risponda in tempi brevi sulle riforme legate al mercato del lavoro e alle pensioni. Ma il partitone non disdegna una strizzata d’occhio ad alcuni partiti dell’opposizione: dialogo aperto con i Sammarinesi per la Libertà, apertura totale ad Alleanza Popolare, in tema di riforma della legge elettorale, mantenendo però il proporzionale. Dialogo avviato con i Socialdemocratici e intesa ritrovata con Alleanza Nazionale. Nessun accenno a Popolari e Rifondazione, mentre non e’ una novità per la Dc la posizione di Zona Franca, che ha lasciato il PSD per costituire una forza alternativa proprio alla Democrazia Cristiana.
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