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PDCS verso il Consiglio Centrale

24 mar 2007
PDCS
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Il Consiglio Centrale democristiano convocato per lunedì sera, si annuncia piuttosto impegnativo per il neo segretario, Pasquale Valentini, dopo la prima riunione del parlamentino DC, in cui è stata nominata la direzione che tanto ha fatto discutere fino ad arrivare alle dimissioni di diverse persone e al documento dei 14 con il quale si apre una fase costituente.
Ed è proprio questo l’argomento all’ordine del giorno dell’assemblea, che sarà chiamata a pronunciarsi sull’avvio di questa fase, di un percorso cioè verso la creazione di una aggregazione politica.
Un progetto per il quale, dopo una serie di incontri che si sono tenuti in via delle Scalette, sono stati incaricati della gestione il Segretario Politico, il capogruppo consiliare e il Presidente. Un percorso che dovrà essere portato avanti in stretto contatto con il Consiglio Centrale.
In settimana Valentini ha dialogato con tutti gli organismi di partito, alla ricerca di una soluzione all’empasse politico nel quale si era trovato. Da una parte il Congresso aveva dato indicazioni precise, dall’altra la nomina della direzione aveva rimescolato le carte gettando un vero e proprio scompiglio in casa democristiana. Quell’unità tanto invocata sembrava dissolta nel nulla, pericolosamente a rischio.
Il leader democristiano ha ascoltato tutte le campane, sentito i segretari di Sezione, raccolto informazioni e suggerimenti, fino alla conclusione che l’unica strada da percorrere, per una via d’uscita, resta quella segnata dal Congresso: l’aggregazione politica, attorno alla Dc, di quelle forze che si riconoscono negli stessi valori e principi, partendo da quelle con le quali la collaborazione è già attivata.
Certo adesso i tempi stringono. Il documento dei 14 ha indicato la proposta di una costituente e su questa si lavora per l’obiettivo stabilito. Ma attenzione – spiega Valentini – qui non si tratta né di rifondare il partito, come qualcuno afferma e neppure di sostituire la direzione nominata dal Consiglio Centrale. Certo – aggiunge – le dimissioni e le indisponibilità emerse costringeranno a ridiscutere della composizione, ma questo in un secondo momento: prima – spiega – concentriamoci sulla proposta politica, poi, nelle prossime settimane discuteremo anche di questo aspetto. Insomma la nomina della direzione e le successive contestazioni non devono paralizzare l’attività della DC.
All’orizzonte ci sono movimenti nella politica in generale, vedi la legge elettorale e la ventilata formazione di un gruppo indipendente dei 4 autosospesi, concentriamoci su questi nuovi scenari e rimandiamo altre questioni.
Valentini si sente sereno e tranquillo: “ho la conferma – dichiara - che c’è una realtà di base del partito che chiede oggi con maggiore consapevolezza di uscire da questa situazione di stallo e tutti capiscono che il momento è delicato per la situazione politica in generale non solo per il partito. Mi sembra – aggiunge - ci sia il riconoscimento dell’azione che la segreteria sta facendo non solo per tenere unito il partito ma per ridare senso all’azione politica. Sento attorno a me – conclude - grande fiducia e spero che anche il partito ritenga la proposta scaturita come una opportunità per voltare pagina”.

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