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Politica a confronto sul tavolo istituzionale

Prima, in Ufficio di Presidenza, le priorità del prossimo Consiglio; poi, al Begni, le "regole d'ingaggio" per il tavolo sul bilancio. Dall'opposizione disponibilità a proseguire il percorso a patto, però, che si apra la crisi

6 set 2019
Il tavolo istituzionale
Il tavolo istituzionale

Clima sereno in Ufficio di Presidenza che concorda le priorità del Consiglio che si riunirà mercoledì e giovedì della prossima settimana, per poi riprendere il lunedì successivo con la nomina dei Capitani Reggenti. I lavori proseguiranno martedì e termineranno mercoledì 18. Verranno affrontati in via prioritaria: modifica della legge elettorale; assestamento di bilancio; approvazione di una norma tecnica per le risoluzioni bancarie; ratifica di convenzioni internazionali; istanze d'arengo; decreti delegati e presa d'atto della nomina di due giudici d'appello.

L'attenzione, poi, si sposta sull'incontro a Palazzo Begni, convocato per stabilire le regole d'ingaggio del tavolo istituzionale che dovrà coinvolgere, come per il sistema bancario, anche le forze economiche e sociali. Sì dell'opposizione ad una fase di responsabilità ma a condizione di una discontinuità istituzionale. Tradotto: l'apertura della crisi. “Se la situazione impone scelte di carattere straordinario come la creazione di un tavolo istituzionale di questa portata – scrivono Ps e Psd - significa che governo e maggioranza non sono in grado di affrontare da soli tali problemi e pertanto la prosecuzione stessa del tavolo, non può che essere condizionata da un atto di chiarezza politica necessaria, cioè dalla certificazione dello stato di crisi istituzionale con tutti gli adempimenti necessari per andare al voto il prima possibile”.

Ieri, intanto, la maggioranza si è riunita per fare il punto anche alla luce dell'incontro dalla Reggenza di SSD e Civico10. Per Repubblica Futura si è trattato di una fuga in avanti. “Abbiamo sempre chiesto agli alleati– dice Stefano Palmieri - di operare in sintonia”. Interviene anche Luca Santolini di Civico10 che dice no a personalismi. “Il paese – scrive – ha bisogno di contrastare ogni tentativo di restaurazione di sistemi di potere ancora fin troppo attivi”. Giudica il percorso di pacificazione “responsabile”, e si dice sicuro che chi vi stia lavorando, nell’ombra o meno, non l’abbia fatto per “manie di protagonismo” o per “ambizioni personali” ma per superare una situazione di stallo conclamata.


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