Fermi i lavori del governo, continuano le riunioni e gli incontri informali. Il Psd si avvicina al congresso con gli obiettivi dichiarati di concretizzare la coalizione di maggioranza con elementi innovativi. Il nome è quello dei democratici di centro, sui tempi resta il dubbio, anche se prima ci sono da superare alcuni ostacoli non da poco: finanziaria, pensioni, riforma del codice di procedura penale. “La politica dei democratici di centro – dicono- vuole risolvere i problemi del paese e quindi occorre dialogare con tutti. Vedere gli sviluppi nel processo di avvicinamento alla maggioranza su questioni concrete. Non è una questione di poltrone c’è bisogno di una svolta ed è sui programmai e progetti che occorre trovare convergenze al di la personalismi e ideologie”. Altro obiettivo in casa Psd quello di proseguire nel processo di unificazione della sinistra. Ma cosa ne pensano i diretti interessati. Non si tirano indietro Nuovo partito socialista e Sammarinesi per la libertà. “siamo un pezzo di sinistra – dice Nps – ma vogliano discorsi seri”. Chiedono al Psd di sedersi attorno a un tavolo per capire cosa vuole dire essere di sinistra oggi. Sapere da tutti i rappresentanti della sinistra se ha ancora un senso difendere lo stato sociale, perché ci sono nuove povertà e problematiche, sapere se ha ancora un valore l’onestà in coloro che fanno politica. Disponibili al dialogo perché ricordano che i motivi dell’uscita dal Pss erano legati alla difesa di una entità di sinistra. “La proposta del Psd di allargare alle forze affini ha una logicità” commentano i Sammarinesi per la Libertà. Una apertura che fa piacere ma è un percorso tutto da creare. Un avvicinamento è possibile riscontrando le convergenze sui temi, al di là delle provenienze, come Europa; economia, giustizia. Per Spl non si possono fare coalizioni non omogenee, riferendosi alla vicina Italia. Disponibili comunque a iniziare un percorso che è tutto da costruire.
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