Rinnovare la conservazione e la protezione dei beni architettonici, artistici e archelogici della Repubblica è lo scopo principale del testo di legge depositato. Il codice, in sette titoli, prevede l'istituzione di un nuovo e unico ordinamento giuridico apposito per la tutela del patrimonio culturale sammarinese, assente dall'emanazione della legge del 1919: "Tutela e Conservazione dei Monumenti, dei Musei, degli Scavi e degli Oggetti di antichità di arte". "Una tutela giuridica del patrimonio culturale - si legge dalla relazione illustrativa - ricomporrebbe il conflitto sempre presente tra il diritto alla tutela e quello allo sviluppo". Centrale il tema dell'ambiente, dato il valore paesaggistico di cui gode San Marino, visto non solo dal punto di vista scientifico ma anche storico-culturale. L'obiettivo della legge è anche però raccogliere in un solo testo diversi punti, ormai disciplinati da anni in norme frammentate, tra questi: ciò che rientra nel patrimonio culturale e paesaggistico, la definizione di bene culturale, i luoghi e gli istituti che devono essere deputati alla cultura (comprese le proprietà private), gli interventi di manutenzione e restauro dei beni e le sanzioni amministrative e penali per chi vi mette mano senza autorizzazione. "Solo attraverso un lavoro di questo tipo - sostengono i promotori del codice - si potrà mettere a disposizione i nostri tesori di chi vivrà in futuro in Repubblica accrescendone sempre di più il senso di appartenenza".
Proposta di legge "Codice dei beni culturali e paesaggistici": consegnata alla segreteria istituzionale
25 ago 2019
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