Protezione civile: siglato a Palazzo Begni il Protocollo d'intesa con l'Italia

Far parte del coordinamento della protezione civile italiana è un po' come entrare in una grande famiglia. L'appuntamento istituzionale al Begni è alleggerito dal clima amichevole, di chi dialoga da tempo. La firma del protocollo d'Intesa rafforza e dà nuovo impulso alla reciproca collaborazione, anche alla luce delle emergenze che stanno colpendo il territorio in modo sempre più frequente. San Marino muove i primi passi in una materia in cui l'Italia tocca l'eccellenza, con riconoscimenti a livello europeo. Il protocollo d'Intesa facilita – si legge - la cooperazione nei campi della prevenzione, previsione, mitigazione e contrasto ai disastri naturali. Sono previsti scambi di informazioni e di esperti; sviluppo di progetti e strategie. L'Italia fornirà conoscenze e competenze, e verranno definite procedure per l'assistenza in caso di disastri provocati dalla natura o dall'uomo. Voce importante la formazione, con corsi, seminari e workshop da tenersi in entrambi i paesi. Nel frattempo a San Marino si lavora alla legge. Una bozza è stata già consegnata alle giunte, che – spiega Fabio Berardi - avranno un ruolo fondamentale.
Il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio è stato poi ricevuto in udienza dai Reggenti. I Capi di Stato hanno messo in luce l'impegno esemplare della protezione civile italiana e una maturità ed eccellenza in termini di efficacia, efficienza e tempestività, che hanno reso il modello italiano un significativo punto di riferimento per tanti altri paesi e un presidio di garanzia per il nostro. L'udienza è stata anche l'occasione per la Reggenza di ricordare la drammatica emergenza umanitaria dovuta dall'afflusso di profughi e migranti sulle coste italiane. E di esprimere sincera ammirazione alla Protezione Civile per la dedizione e l'impegno profusi nel salvare tante vite umane.

Nel video l'intervista al Segretario Mularoni e al Capo della Protezione Civile italiana Fabrizio Curcio.

MF