Tra i due stati sono aperti diversi tavoli di confronto: sistema bancario e finanziario, in materia radiotelevisiva e frontalieri. Proprio su quest’ultimo punto è pronta la controproposta sammarinese per gli oltre 6 mila lavoratori stranieri che ogni giorno varcano il confine. L’annuncio in Congresso di stato.
Il testo partirà a breve per Roma, attraverso canali diplomatici, dopo essere stato oggetto di confronto con le associazioni di categoria Anis e Osla e i sindacati. Faccia a faccia dal quale il governo ha recepito solo una parte delle osservazioni.
In ogni caso sono 9 articoli che riscrivono i rapporti in materia di lavoratori tra i due stati: ribadisce la parità di trattamento, cioè un regime privo di qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità per quanto riguarda le condizioni di lavoro e retribuzione; un articolo riguarda i contratti a termine, mentre il successivo prevede la trasformazione dei contratti a termine dei lavoratori subordinati frontalieri in contratti a tempo indeterminato. Ma si parla anche di scambio di informazioni, sia per l’applicazione del futuro accordo, sia per dati, informazioni e documenti.
Più spinosi, nella trattativa con Roma, restano i nodi degli ultimi articoli: fiscalità e prestazioni sanitarie. Nel secondo caso è prevista la modifica di un articolo degli accordi tra i due paesi nel quale si fa riferimento al rimborso delle spese per le prestazioni in natura, trasferendo allo stato di residenza del frontaliero e del pensionato una percentuale - ancora da definire - dell’imposta sul reddito pagata nello stato in cui presta l’opera. Nello stesso articolo si parla di modifiche anche ai rapporti che intercorrono in caso di malattia del lavoratore.
Sulla fiscalità il documento chiede di adottare le disposizioni previste nel memorandum di intesa del 2002, prevedendo anche la quota esente da applicare ai redditi dei dipendenti.
Il testo partirà a breve per Roma, attraverso canali diplomatici, dopo essere stato oggetto di confronto con le associazioni di categoria Anis e Osla e i sindacati. Faccia a faccia dal quale il governo ha recepito solo una parte delle osservazioni.
In ogni caso sono 9 articoli che riscrivono i rapporti in materia di lavoratori tra i due stati: ribadisce la parità di trattamento, cioè un regime privo di qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità per quanto riguarda le condizioni di lavoro e retribuzione; un articolo riguarda i contratti a termine, mentre il successivo prevede la trasformazione dei contratti a termine dei lavoratori subordinati frontalieri in contratti a tempo indeterminato. Ma si parla anche di scambio di informazioni, sia per l’applicazione del futuro accordo, sia per dati, informazioni e documenti.
Più spinosi, nella trattativa con Roma, restano i nodi degli ultimi articoli: fiscalità e prestazioni sanitarie. Nel secondo caso è prevista la modifica di un articolo degli accordi tra i due paesi nel quale si fa riferimento al rimborso delle spese per le prestazioni in natura, trasferendo allo stato di residenza del frontaliero e del pensionato una percentuale - ancora da definire - dell’imposta sul reddito pagata nello stato in cui presta l’opera. Nello stesso articolo si parla di modifiche anche ai rapporti che intercorrono in caso di malattia del lavoratore.
Sulla fiscalità il documento chiede di adottare le disposizioni previste nel memorandum di intesa del 2002, prevedendo anche la quota esente da applicare ai redditi dei dipendenti.
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