“Una normativa malamente scopiazzata dalla legge Biagi italiana, peggiorata nella versione sammarinese”. Così il Comitato promotore che mira ad abrogare la legge 131 del 29 settembre 2005, “per la promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione e della formazione”. “La precarietà viene chiamata flessibilità – sostiene Marino Zanotti – e la precarietà non porta mai sviluppo, a maggior ragione se mancano gli ammortizzatori sociali”. Zanotti sostiene l’oggettiva difficoltà di coesione nelle aziende, “col risultato – conclude – di indebolire sempre più il sindacato”. Il secondo Comitato intende abrogare la legge 158 dell’8 novembre 2005, in materia di previdenza complementare “perché – spiega Augusto Gasperoni – ogni lavoratore deve avere una pensione sicura, che garantisca una vita dignitosa a tutti e non solo a coloro che hanno un reddito alto. E’ poi ingiusto – aggiunge – togliere uno stipendio all’anno ai lavoratori perché investano la propria pensione in un fondo: la garanzia dello Stato non è sufficiente, perché in caso di buchi sarebbero sempre i soldi della collettività a doverli ripianare”. E Andrea Zafferani aggiunge: “Il secondo pilastro è obbligatorio e a gestione privata, noi lo contestiamo: con l’obbligatorietà la gestione dovrebbe essere pubblica, altrimenti dev’essere volontario”. I Comitati, che stamattina si sono presentati alla Segreteria istituzionale accompagnati dall’avvocato Masiello, hanno 90 giorni di tempo per raccogliere le firme. Lunedì prossimo alle 21 la prima serata pubblica di presentazione al centro sociale di Fiorentino.
Riproduzione riservata ©