Impossibile non leggere nelle parole del cardinal Bertone un implicito riferimento al caso Ruby. “La Chiesa spinge e invita tutti soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica - ha affermato il segretario di Stato Vaticano - in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l'impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità”. Ma lo scandalo Ruby non scalfisce l’asse Berlusconi-Bossi. Al senatur preme il via libera ai decreti attuativi del federalismo da approvarsi entro gennaio. E’ la condicio sin equa non posta dal Carroccio per non staccare la spina alla legislatura e il premier, al vertice di Palazzo Grazioli, ha ribadito la sue rassicurazioni. Oltre ai due leader c’erano tutti gli uomini più rappresentativi di Pdl e Lega, ma non Tremonti e la sua assenza viene letta dagli osservatori come la conferma di una certa distanza, in questa fase, tra il titolare di via XX settembre e il premier. Berlusconi non si presenterà alla procura di Milano dove sarebbe già convocato per questo finesettimana e il presidente del Copasir D’Alema ribadirà domani al sottosegretario Gianni Letta la richiesta - già inoltrata da tempo - di ascoltare Berlusconi da parte del comitato di controllo sui servizi anche se, afferma D’Alema, “è assurdo che si debba dibattere su un’audizione periodica che è prevista per legge”.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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