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San Marino. In Consiglio toni più distesi sulle cose da fare

26 feb 2014
San Marino. In Consiglio toni più distesi sulle cose da fare
San Marino. In Consiglio toni più distesi sulle cose da fare
Si sono ascoltati toni più pacati nella seconda giornata di confronto sull'uscita della Repubblica dalla black list italiana. Anche la replica del Segretario agli Esteri si è sviluppata su un registro diverso, tutta incentrata sul salto culturale che devono compiere il Paese e la politica. L'uscita dalla black list, rimarca Valentini, è una promozione importantissima. Siamo stati capaci di performance che hanno stupito anche il contesto internazionale. Queste, sottolinea, devono diventare strutturali e permanenti. Non mi dovevo togliere sassolini dice, tornando all'intervento che ha aperto il dibattito e che ha sollevato le ire delle opposizioni. Credo, spiega, che da questo processo di trasformazione non è esente la politica quella che, sottolinea, non si fa demolendo ma costruendo. Oggi il problema è quello di essere chiari su cosa vogliamo e su cosa siamo disposti a fare per ottenerlo. Il fondo monetario, ricorda, ha scritto che siamo avviati a una nuova costruzione della nostra economia, che sarà difficile e che richiede molte risorse. Nessuno può dire di poterlo fare senza mettere in conto un lavoro, già in atto, che da questa vicenda – conclude - acquista maggiore stabilità e chiarezza. Toni diversi anche nelle fila della minoranza che è tornata a chiedere di fare chiarezza sul passato, sugli errori che hanno portato il Paese nella black list del Mef. Diversa la posizione di Rete che denuncia “sconforto” perchè il dibattito non si è sviluppato sulle cose da fare. Con ipocrisia, dice Roberto Ciavatta, maggioranza e opposizioni si rinfacciano le responsabilità. Alla fine Bene Comune presenta un ordine del giorno che, sottolinea il capogruppo della dc Luigi Mazza, vede la disponibilità delle opposizioni ad esaminare nel proseguo gli elementi che fanno parte del documento. L'ordine del giorno, approvato a maggioranza, attesta il forte impegno dell'intero Paese nel raggiungimento di questo obiettivo e sottolinea la valorizzazione reciproca della sovranità. Elenca i settori su cui puntare per lo sviluppo ad iniziare dall'aeroporto internazionale e dal parco scientifico e tecnologico. Questi contenuti per Giovanni Lonfernini dell'Upr sono un semplice riassunto, non bastano come non basta l'adeguamento agli standard internazionali. Serve, sottolinea, un nuovo modo di fare politica. Quella che ha portato a queste intese, conclude, omette di dire al Paese come stanno ancora le cose. Astensione annunciata da Rete e da Civico 10 ma, anticipa Andrea Zafferani, siamo aperti ad un confronto concreto sulle linee di sviluppo. Dal capogruppo socialista arriva una valutazione positiva sapendo bene, commenta Paride Andreoli, che rappresenta l'inizio e non la fine di un percorso economico. Vanno aggiunti, dice, elementi più profondi. Adesso l'attenzione si sposta sullo sviluppo del sistema bancario e finanziario. Il Segretario di Stato per le finanze ripercorre gli anni difficili che hanno poi visto la progressiva ricostruzione delle riserve di liquidità. San Marino, dice Felici, non potrà permettersi gli errori del passato. Il processo di riallineamento normativo però può essere un asset, soprattutto per questo settore. Banca Centrale è ben strutturata sul livello dei controlli. Adesso deve promuovere il sistema a livello internazionale. 41 le richieste di parola.

Sonia Tura

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