La notizia ci è giunta durante un pubblico dibattito ed è stata subito accolta con grande entusiasmo: siamo fuori dalla famigerata black list, finalmente!
È il risultato di tutta quella parte del Paese che ha capito la necessità di cambiare verso la trasparenza e l’omogeneità internazionale e il PSD questo percorso lo ha intrapreso e facilitato da tempo.
Un ringraziamento particolare va ai parlamentari italiani che in questi anni si sono adoperati in nostro favore per superare la sfiducia e ripristinare un dialogo che per molto tempo è stato interrotto con la vicina Italia.
Ora non siamo più in quarantena, non siamo però nemmeno un passo avanti agli altri Stati, siamo semplicemente al livello di competitività dato dal sistema Paese con la consapevolezza, speriamo diffusa fra i cittadini, che da oggi non si torna più indietro a cercare sotterfugi e scorciatoie.
Dobbiamo concentrare tutti gli sforzi per rendere il Paese competitivo, favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, riformare l’economia reale, l’amministrazione pubblica, continuare a ridurre la spesa preservando lo stato sociale, ottenere il massimo negli accordi con l’Unione Europea; da oggi lo possiamo fare, sapendo di avere un peso in meno che ci tiene frenati, nella consapevolezza che il Paese intero deve lavorare in tal senso.
È il risultato di tutta quella parte del Paese che ha capito la necessità di cambiare verso la trasparenza e l’omogeneità internazionale e il PSD questo percorso lo ha intrapreso e facilitato da tempo.
Un ringraziamento particolare va ai parlamentari italiani che in questi anni si sono adoperati in nostro favore per superare la sfiducia e ripristinare un dialogo che per molto tempo è stato interrotto con la vicina Italia.
Ora non siamo più in quarantena, non siamo però nemmeno un passo avanti agli altri Stati, siamo semplicemente al livello di competitività dato dal sistema Paese con la consapevolezza, speriamo diffusa fra i cittadini, che da oggi non si torna più indietro a cercare sotterfugi e scorciatoie.
Dobbiamo concentrare tutti gli sforzi per rendere il Paese competitivo, favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, riformare l’economia reale, l’amministrazione pubblica, continuare a ridurre la spesa preservando lo stato sociale, ottenere il massimo negli accordi con l’Unione Europea; da oggi lo possiamo fare, sapendo di avere un peso in meno che ci tiene frenati, nella consapevolezza che il Paese intero deve lavorare in tal senso.
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