“Il Governo e tutte le componenti dell’amministrazione ad ogni livello hanno lavorato per raggiungere questo risultato”. Così l’Esecutivo al completo, nella conferenza stampa di questa mattina, ha commentato i risultati ottenuti con l’uscita del Paese dalla black list. “Ora - commentano i membri del Governo - si avvia una nuova fase di operatività per le imprese sammarinesi che, nel quadro degli interventi normativi già messi a punto, potranno competere con più incisività e libertà nel mercato internazionale, libere dai vincoli burocratici che bloccavano ogni percorso di sviluppo e ripresa. Il risultato - sottolineano i Segretari di Stato - non è stato casuale né scontato, ma è stato frutto di un percorso determinato”.
Il riposizionamento di San Marino dà atto di un lavoro continuativo portato avanti negli anni, su più fronti, anche dai precedenti Governi, sia sul piano dell’armonizzazione della normativa agli standard internazionali, sia attraverso scelte difficili e impopolari, fra le quali le più importanti sono state il riequilibrio dei conti pubblici, l’istituzione della tassa patrimoniale, la riforma tributaria, le misure di spending review, senza intaccare comunque il livello di stato sociale del Paese. E’ quindi l’intero sistema Paese che ha accolto la sfida del cambiamento, sostenendo il raggiungimento dei risultati odierni. Si è trattato dunque di un impegno sul piano interno, che è stato accompagnato da un confronto serrato nell’ambito degli Organismi internazionali, oltreché in ambito bilaterale con l’Italia. Non è un caso che il riconoscimento degli sforzi compiuti sia giunto prima ancora che dal Governo italiano dall’OCSE e dal FMI. “Abbiamo creato le condizioni giuste per ridefinire un reale orizzonte di sviluppo”, commenta l’Esecutivo. Una considerazione condivisa dalle categorie economiche, dalla parti sociali e dagli amministratori dei territori limitrofi e ripresa in questi giorni anche dalla stampa italiana, a suggellare la ripresa di relazioni basate sulla collaborazione e su progettualità comune, svincolata da elementi ostativi nell’interesse reciproco.
Comunicato stampa
Il riposizionamento di San Marino dà atto di un lavoro continuativo portato avanti negli anni, su più fronti, anche dai precedenti Governi, sia sul piano dell’armonizzazione della normativa agli standard internazionali, sia attraverso scelte difficili e impopolari, fra le quali le più importanti sono state il riequilibrio dei conti pubblici, l’istituzione della tassa patrimoniale, la riforma tributaria, le misure di spending review, senza intaccare comunque il livello di stato sociale del Paese. E’ quindi l’intero sistema Paese che ha accolto la sfida del cambiamento, sostenendo il raggiungimento dei risultati odierni. Si è trattato dunque di un impegno sul piano interno, che è stato accompagnato da un confronto serrato nell’ambito degli Organismi internazionali, oltreché in ambito bilaterale con l’Italia. Non è un caso che il riconoscimento degli sforzi compiuti sia giunto prima ancora che dal Governo italiano dall’OCSE e dal FMI. “Abbiamo creato le condizioni giuste per ridefinire un reale orizzonte di sviluppo”, commenta l’Esecutivo. Una considerazione condivisa dalle categorie economiche, dalla parti sociali e dagli amministratori dei territori limitrofi e ripresa in questi giorni anche dalla stampa italiana, a suggellare la ripresa di relazioni basate sulla collaborazione e su progettualità comune, svincolata da elementi ostativi nell’interesse reciproco.
Comunicato stampa
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